Dazi e Protezionismo pagina 60
Seduta debole per Wall Street, con gli indici principali che sono in lieve calo. L’S&P 500 perde 4 punti a quota 2.837 nelle prime contrattazioni. I gruppi produttori di chip sono in calo all’avvio degli scambi. A pesare sull’andamento del comparto previsioni deludenti di alcuni gruppi del settore come Nvidia (-4%) e Applied Material (-5%).
Secondo le indiscrezioni del New York Times, durante i prossimi colloqui per risolvere la crisi commerciale tra le due prime potenze economiche al mondo, gli Stati Uniti faranno pressioni sulla Cina perché vengano imposte misure per accrescere il valore dello yuan. Gli Usa accusano Pechino di svalutare la valuta nazionale per avvantaggiarsi nel commercio internazionale
Per il titolo Atlantia balzo teorico di oltre il +7% e così la capitalizzazione di mercato torna sopra 16 miliardi.
Questa volta nel mirino del presidente Usa, societĂ russe e cinesi che hanno relazioni con la Corea del Nord
Forti smobilizzi di T-bond americani da parte di Ankara.
Spiragli nella guerra a colpi di dazi tra Usa e Cina. Il ministero cinese del commercio ha fatto sapere che Pechino invierĂ un alto funzionario, il vice ministro del commercio, Wang Shouwen, negli Stati Uniti alla fine del mese per riprendere i negoziati commerciali.Â
La lira turca ha interrotto una serie negativa di sei settimane ma sul fronte politico le tensioni tra Turchia e Stati Uniti sono ben lontane dall’affievolirsi. In una nuova invettiva contro il governo Trump, alleato NATO di Ankara, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha lanciato un appello per boicottare gli iPhone e altri prodotti
Con gli Usa in piena guerra commerciale con la Cina, i dati sui prezzi alle importazioni e alle esportazioni assumono una valenza particolarmente rilevante. I prezzi alle importazioni sono saliti più del previsto a luglio, balzando del 4,8% su base annuale, il rialzo più marcato da febbraio 2012.Allo stesso tempo la crescita dei prezzi alle esportazioni ha
Tra marzo e maggio, i titoli di Stato americani detenuti dalla Russia sono scesi di 81 miliardi di dollari, un valore che rappresenta l’84% del debito in mano al Cremlino.
Cresce il timore degli investitori sulla Turchia dopo che Trump “ha autorizzato” il raddoppio dei dazi su acciaio e alluminio importati dal Paese