Per il Fondo monetario internazionale non c’è tempo da perdere: “ritardare” un’azione sarebbe “costoso”.
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Debito pubblico
Il debito pubblico costituisce l’insieme dei debiti che uno Stato contrae nei confronti di persone o gruppi di persone nazionali o straniere. Questo può essere stipulato verso individui, banche, imprese o Stati esteri, i quali hanno siglato un credito mediante titoli od obbligazioni alfine di rimpinguare le proprie casse. Nei casi di Stati, c’è la possibilità che questa azione sia stata condotta con lo scopo di sanare il deficit economico nazionale.
Si parla di debito estero quando questo è contratto con soggetti economici stranieri, avremo invece un deficit interno nel caso in cui si abbia a che fare con soggetti economici appartenenti allo stesso Stato. Entrambe le tipologie figurano normalmente all’interno del debito pubblico di uno Stato.
Il debito contratto è sottoposto a una scadenza entro cui questo deve essere ripagato con interessi proporzionati: questo costituisce, dunque, una voce della spesa pubblica. Nel caso in cui il debito non possa essere saldato si parla di condizione di insolvenza sovrana ed è, nei fatti, un vero e proprio fallimento da parte dello Stato, il quale non è più in grado di farsi garante degli stipendi dei dipendenti pubblici, delle pensioni, dell’assistenza sociale e quant’altro, causando potenzialmente il blocco dell’amministrazione pubblica e innescando una fase di grave crisi recessiva.
Ancora un record negativo per il debito mondiale. È quello raggiunto alla fine del secondo trimestre, quando – secondo l’ultimo rapporto Global Debt Monitor dell’Institute of International Finance (IIF) – è stato toccato il livello record di 312 mila miliardi di dollari. Particolarmente preoccupante l’andamento futuro dei conti pubblici
Non si arresta trend in rialzo del debito pubblico, che ora muove intorno ai 2.948 miliardi. Secondo Mazziero Research, si rischia di arrivare a fine anno con un valore complessivo stimato a 2.970 miliardi.
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“Stiamo aggiungendo un trilione di dollari al nostro debito, che i nostri figli e nipoti dovranno pagare in qualche modo”, ha detto il numero uno di Tesla.
Il nostro paese insieme ad altri sei Paesi europei (Francia, Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia) coinvolti nella procedura d’infrazione di Bruxelles per deficit eccessivo.
Il numero uno di BlackRock, in un’intervista al Corriere della Sera, pone l’accento su populismo e protezionismo che alimentano l’inflazione. Entrambi i fenomeni finiscono per impoverire i ceti più deboli, rendendo invece più ricco il 25% che investe
Il debito globale raggiungerà i 315.000 miliardi di dollari nel 2024: l’equivalente di circa 39 mila dollari per abitante del pianeta. Un valore da molti osservatori considerato ingestibile perché toglie risorse alla crescita. Nel frattempo, l’Italia viaggia verso i 3 mila miliardi
Secondo l’ultimo rapporto di maggio dell’Institute of International Finance, il mondo è impantanato in un debito di 315.000 miliardi di dollari.
Sale a marzo il debito pubblico italiano, che finisce sotto la lente della Commissione Ue, preoccupata anche dalla debolezza dell’economia. Stimato un trend in rialzo per il debito/Pil. Faranno meglio Grecia e Portogallo
Sono le stime di Bloomberg sull’ipotesi di un aumento della spesa per difesa al 4% del Pl (ora all’1,5%). Entro il 2034, gli Usa e i paesi del G7 potrebbero aggiungere altri 10 mila miliardi di dollari alle spese militari