Debito pubblico pagina 232
Welfare gonfiato, tasse alte, lavoro inefficiente: l’analisi spietata del Wall Street Journal sul “modello economico fallimentare” dell’Eurozona. Ma sul versante occupazionale dal 1999 il nostro continente (linea blu) fa meglio degli Usa. E se si toglie il sud d’Europa…
Il rendimento dei bot a 365 giorni è sceso sotto la soglia dell’1%, allo 0,864%. Collocati in tutto bond per 8,5 miliardi di euro. Immediata reazione spread a 10 anni: scivola ai nuovi minimi sotto quota 270 punti base.
Monito su un’eventuale uscita dal blocco a 27. Financial Times: Londra sia realista e tenga un referendum sull’Ue. La posizione di David Cameron criticata anche da Dublino e Bruxelles.
E’ il settore della spesa pubblica che subisce meno tagli e riceve piĂą fondi. Previsto budget di 935 milioni, ma solo nei primi nove mesi dell’anno. Due miliardi ai sottomarini. Eventuali risorse risparmiate dalla riforma Di Paola impiegate per l’acquisto di nuovi armamenti.
Per i paesi dell’area il 2013 “potrebbe essere un anno decisivo”, e il blocco “potrebbe uscire dalla crisi del debito”. Speranza dall’agenzia di rating che lancia però un chiaro messaggio ai governi.
Gli economisti del Diw escludono recessione e stimano aumento del Pil dello 0,75%. Solo l’ultimo segnale di un’economia in miglioramento. Ne beneficia l’alleanza di centro-destra Cdu-Csu, al 42% delle preferenze contro il 25% della Spd.
I consumi degli italiani sono quasi tutti a rate. I dati della Camera di Commercio di Milano sull’indebitamento delle famiglie parlano di un fenomeno molto diffuso. L’analisi di Super Money.
Nel terzo trimestre del 2012 è balzata al 45,7%. La stessa Istat parla di “aumento significativo”. Il deficit migliora, ma in questa situazione, il rapporto debito/Pil, come farĂ a ridursi?
Un solo punto fermo: la presentazione della banconota da 5 euro. Su tutto il resto è nebbia fitta. Esperti escludono un nuovo taglio. La priorità è la ripresa, ma proprio per questo la Bce non ha altra scelta…
Nei primi 11 mesi del 2012 calo del 2,9% rispetto al 2011, la riduzione piu’ elevata di sempre. Famiglie percepiscono peggioramento delle condizioni economiche. Fiducia imprese ai minimi.