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Segno meno per la Borsa Usa che sconta le preoccupazioni di Cipro. Cala per il terzo mese di fila l’indice di fiducia dei costruttori edili. Euro in recupero, torna verso 1,30. Attesa per la decisione sui tassi della Fed, in calendario mercoledì.
Prove tecniche di default nell’isola: lo Stato in bancarotta imporra’ un’imposta addizionale del 10% su tutti i depositi superiori a 100.000 euro e del 15% su chi ne ha 500 mila; 3% per gli altri. Annuncio Eurogruppo, la Spectre che con Ue e Fmi ha varato un salvataggio di emergenza da 10 miliardi. Coinvolti capitali italiani e russi. Banche chiuse fino a giovedì. Merkel voleva misure piu’ severe. Moody’s: aumenta rischio fuga depositi nei paesi europei. Consob: nessun pericolo per Italia. Il 71% ciprioti: Parlamento rifiuti bailout.
Tre gli orizzonti post voto i mercati non tengono conto di un’incognita. Rischiamo di assistere per la prima volta ad un crash finanziario di proporzioni bibliche in stile argentino. L’analisi di una banca d’investimento di Malta.
I rendimenti decennali viaggiano al massimo in più di tre mesi, oltre il 4,85%. Tassi omologhi tedeschi scesi al minimo dallo scorso 2 gennaio. Mediaset -6,5%. Autogrill e Pop Emilia contro corrente. Moody’s valuta revisione del rating italiano. Cresce volatilita’.
Emessi BTP a dieci anni a un rendimento in crescita, al record dall’ottobre del 2012, ma inferiore al 5%. La domanda è stata migliore dell’emissione precedente. Collocati anche bond a cinque anni. Torna a parlare Nouriel Roubini: investitori potrebbero shortare bond italiani.
Un giudizio negativo infliggerebbe un colpo fatale alla presidenta Cristina Fernandez de Kirchner. Dovrebbe versare 1,3 miliardi a un gruppo di obbligazionisti dissidenti. Creerebbe un precedente che farebbe scattare il rischio default.
Con il passare degli anni l’Uruguay e’ diventato un gigantesco conto bancario offshore in cui gli argentini, che hanno imparato a diffidare del loro governo, possono depositare dollari Usa e comprare asset ‘stranieri’.
Valore del titolo ormai quasi azzerato, che a due ore dall’apertura perdeva il 40% circa: da inizio 2013 la perdita oltre -80%. Anche qui piccoli investitori beffati, anche qui mistero sull’operato degli organi di vigilanza.
Messo sotto osservazione il giudizio sul debito a lungo termine della capitale. A fare le spese della cattiva gestione, come al solito, i comuni cittadini, che rischiano aumento Imu e Tarsu ai massimi. Ma attenti anche a Napoli, Catania…
Battuta l’UE: il paese non ha violato la direttiva comunitaria di garanzia sui depositi quando ha fatto fallire le sue banche, mandando in fumo i risparmi di cittadini olandesi e britannici. Lo stabilisce la corte dell’EFTA.