Deflazione pagina 22
Chiusura in rialzo per la Borsa Usa sulla scia del piano di stimoli annunciato da Tokyo. Frenano l’entusiasmo i dati arrivati dal mercato del lavoro. Un altro colpo brutto colpo per gli investitori dopo la serie negativa di ieri. Facebook si lancia negli smartphone: titolo accelera. Male invece Microsoft.
Lo scenario nel mercato del Forex non e’ mai stato cosi’ caotico. Il report di un’importante banca d’affari americana analizza le tre valute destinate a rafforzarsi e le tre che invece si svaluteranno.
Sette avvisi di garanzia a Fonsai per infedeltà patrimoniale. Spread sfiora quota 300. Acquisti su Mps. Impregilo quasi +5% dopo Opa del gruppo Salini. Parla n.1 Bce: moneta unica perde una figura piena dai massimi di seduta e scivola a $1,3415. Ftse Mib -1,22% a 16.400. Saipem +5%.
Il Fondo ha rivisto in peggio le previsioni sull’economia globale. Nel nostro paese vista disoccupazione ancora in aumento oltre 11%. Leggi nuovo outlook Pil italiano. Per l’area euro: recessione seguita da stagnazione. Bce tagliera’ i tassi.
Quantitative Easing per l’eternita’? “Non vi è alcun semplice modo per uscire dalle attuali politiche e più si aspetterà maggiori saranno le difficoltà. Questo è vero negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. E’ parte integrante dell’Endgame”. Opinione di John Mauldin
Potrebbe avere un ruolo nella definizione delle condizioni richieste per l’attivazione. Intanto conferma come Bce ed Efsf debbano agire in parallelo, con un primo sostegno sul mercato primario.
Finalmente qualcuno comincia ad affrontare i temi cruciali di politica economica senza ipocrisie. Gli economisti Michele Fratianni e Paolo Savona propongono di “consolidare” il debito pubblico italiano, cioè di allungarne le scadenze e ridurne le cedole. E’ una risposta al duo economico Alesina & Giavazzi.
Parla un economista spagnolo: “Dentro l’euro e senza risorse finanziarie, una riduzione del debito non porterebbe a nulla”; anzi, “si attraverserebbe un periodo di profonda deflazione, con tagli ai prezzi e ai salari….
Altro che inflazione, gli Stati Uniti rischiano la deflazione. I tassi dei Treasury scivolano anche per questo. Il tasso dei Treasury a 10 anni è sceso all’1,3790%, testando il valore minimo della storia per la terza sessione consecutiva.
Il Presidente Draghi: “se constateremo rischi di deflazione .., entreremo in azione”. Sarà importante l’aggiornamento sull’inflazione tedesca di luglio, attesa per il prossimo venerdì.