Donald Trump pagina 105
Qualsiasi azione prenderà Trump per la spesa americana, sarà particolarmente rilevante viste le sfide a livello fiscale che è chiamato a intraprendere.
Dopo gli altolà dell’amministrazione Obama, Donald Trump ha firmato gli ordini esecutivi in grado di sbloccare la costruzione di due oleodotti fortemente osteggiati anche dalle comunità ambientaliste. I due progetti sono il Keystone XL Pipeline, ad opera di TransCanada, e il Dakota Access pipeline, che dovrebbe essere completato Energy Transfer Partners. Nel primo caso il
Goldman Sachs e Jp Morgan, in attesa di maggiori dettagli sulle ventilate possibilità di una tassa sulle importazioni targata Trump, hanno compilato due liste sulle azioni che potrebbero risentirne maggiormente. Lo scenario di una sua effettiva implementazione, però, è dato al 30% dal team di Goldman Sachs.I nomi a rischio secondo quest’ultima banca sono Nike,
La premier britannica, Theresa May, e neo presidente americano, Donald Trump, avranno in settimana il primo incontro per parlare, fra le altre cose, di un nuovo patto commerciale fra i due Paesi. Trump, che sin da subito ha accolto con favore la Brexit definendola una “gran cosa”, mantiene la tradizione che vuole che sia leader
AD Ford: l’accordo commerciale non avrebbe risolto la questione dello svantaggio che gli Usa soffrono nei confronti delle aziende giapponesi.
Il primo ministro australiano Malcolm Turnbull, forte sostenitore del TPP, si è detto speranzoso che la posizione degli Stati Uniti possa ancora cambiare.
Secondo David Kostin, strategist di Goldman Sachs, “l’angoscia degli investitori è alta”: l’analista lo scrive nella sua ultima nota settimanale nella quale viene descritto come “incerto” l’umore dei gestori di fondi all’indomani dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.“Dopo una serie estensiva di incontri negli Usa, Europa e Asia è divenuto evidente che gli investitori
NEW YORK (WSI) – Chi pensa che l’era di Barack Obama non abbia fatto crescere il mercato azionario si sbaglia. L’S&P500, che oggi perde qualcosina, ha messo a segno un rally del 166% durante gli anni dell’amministrazione Obama. Ora è la volta di Donald Trump e la valutazione sul suo operato inizia ufficialmente oggi, anche
Donald Trump ha più volte minacciato di chiudere le porte alla Cina. In caso di guerra commerciale, dice il finanziere Jim Rogers, meglio “vendere tutto”
Vengono citati i casi di Cina e Giappone, esempi di paesi che esportano regolarmente in Usa, ma che al contempo rendono difficile per le aziende americane riuscire a esportare (VIDEO).