Dow Jones pagina 28
Mercati intimoriti. Ancora tanta avversione al rischio, record per i rendimenti dei Treasury. Colpiti i titoli bancari. Nikkei (-2,21% in chiusura). Metallo giallo ben oltre $1.900. Eurodollaro a $1,4066.
Ancora fuga da asset rischiosi, alla ricerca di oro e bond, dopo i dati deboli di venerdì sul mercato del lavoro negli States. Nikkei (-1,86% in chiusura), Seul (-4,14%). In calo gli energetici, su i preziosi. Eurodollaro a $1,4140.
I listini della regione beneficiano del dato sugli ordini alle fabbriche Usa, che migliora le aspettative per gli esportatori della regione. Su le società tecnologia e beni di consumo. Seul (+0,61%). Nikkei(+1,18% in chiusura). Shanghai(-0,52%) indebolita dal dato attività manifatturiera cinese. In rialzo gli energetici. Eurodollaro a $1,4354.
Quarta sessione consecutiva di rialzi per gli indici Usa. Il Dow Jones cancella le perdite accumulate nel 2011. Gli investitori guardano avanti e snobbano anche le indicazioni negative che arrivano dal fronte economico.
Prima l’indice S&P/Case- Shiller che, sebbene lievemente migliore delle attese, non promette nulla di buono. Poi la pubblicazione della fiducia dei consumatori, crollata al minimo dall’aprile del 2009. Si torna a guardare ai deboli fondamentali della congiuntura americana. Forti acquisti su Treasury e oro.
Leggermente variati i listini della regione, si dividono tra rialzi e ribassi. Gli operatori non corrono rischi e aspettano le parole del chairman della Fed. Si guarda all’economia reale. Nikkei(+0,29% in chiusura), Seul (+0,86%). Oro in ripresa. Eurodollaro a $1,4429.
Le stime di strategist e gestori di fondi in un sondaggio. Il mese che volge al termine potrebbe confermarsi una brutta parentesi dell’azionario americano. I rialzisti non hanno ancora gettato la spugna. Ma da Italia e Spagna uno shock per gli Stati Uniti. GUARDA IL VIDEO E IL GRAFICO.
In rialzo i principali listini della regione. Gli investitori pesano le aspettative di una crescita economica a rilento e ritornano a guardare con interesse verso l’azionario. Sydney (+2,64%), Nikkei (+1,37% in chiusura), Hong Kong (+2,87%). Commodoties stabili. Apprezzamento dell’euro sul dollaro, a $1,4325.
Sui listini Usa perdite in accelerazione in chiusura, pessimo segno. Dati economici peggiori delle attese. Si sgonfia in una seduta l’effetto Fed, persi tutti i guadagni di martedi’. Bank of America: -10%. La realta’ e’ la non crescita dell’America per i prossimi 2 anni. Il NYSE invoca la Rule 48 per frenare l’eccesso di ribasso.
Per quasi 2 anni, i tassi resteranno tra lo 0,0% e lo 0,25%, cioe’ al minimo storico a cui sono dall’ottobre 2008, per fronteggiare la crisi economica. E’ lo stimolo anti-crollo che il mercato aspettava. Ma non ci sara’ il QE3. Reazione a Wall Street euforica: S&P500 +4,7% Nasdaq +5,3 Dow +4,0% e Treasuries in forte rialzo con rendimenti ai minimi storici. Tre governatori Fed hanno votato contro (caso raro). Di fatto l’America non crescera’ per almeno 22 mesi. E anzi, rischia una nuova recessione o comunque un’economia inchiodata come quella del Giappone.