Eni pagina 23
Meno dell’anno scorso. Eni prima. Seguono Enel e Snam, la cui quotazione è salita ma il valore è sceso, per via delle cessioni delle partecipazioni del Tesoro.
Pesa l’impatto del calo del petrolio. Le azioni salgono, ma si esaurisce spinta iniziale. Sono piaciuti i dati sulla produzione.
Al via aumento tariffe per tener conto dell’incremento dei prezzi del greggio. La prima a partire sarĂ Eni.
Lo ha detto l’AD del gruppo, Claudio Desalzi, che ha chiesto l’aiuto di Opec, Stati Uniti e Russia per evitare nuovi sbalzi di prezzo.
Arriva poi la smentita: “parlavo di Enel”, quanto riportato risente di “un misunderstanding”.
Continua discesa greggio. Il colosso energetico dismetterĂ asset per 8 miliardi, taglierĂ capex del 17% e sospenderĂ piani di buyback.
Dividendo sale a 1,12 euro. Cash flow operativo in crescita a oltre 15 miliardi. Pesano oneri e svalutazioni. Ma ad analisti piacciono debito e previsioni.
Insieme a Tamoil sono partecipate libiche. Gheddafi l’aveva previsto: “se mi cacciate i terroristi vi attaccheranno”.
L’ex ad del colosso petrolifero intercettato mentre dice a Passera: “Sono pure d’accordo che siano tangenti alla politica algerina…”
Prezzi adeguati a rialzo petrolio. Ma quando greggio era sceso, l’allineamento non era stato così veloce. Vi ricordate parole Padoan?