L’intervento della Corte Suprema potrebbe aprire la strada ad un imponente contenzioso soprattutto per quanto riguarda i mutui e i leasing a tasso variabile visto che l’Euribor è il tasso di indicizzazione più diffusodi Manuela Grassi – avvocato, Partner di PedersoliGattaiRecentemente la Cassazione si è pronunciata, per la prima volta, sul tema della nullità del
trend Euribor
Euribor
La sigla Euribor sta per EURo Inter Bank Offered Rate, (trad: tasso interbancario di offerta in euro) ed è un indice, calcolato quotidianamente, che si riferisce al tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro che avvengono fra le principali banche dell’Eurozona.
In altre parole l’Euribor, nato assieme all’Euro, è quindi un tasso medio che può avere scadenza di una, due e tre settimane, oppure da uno a dodici mesi e si riferisce al mercato inter-bancario.
Altra caratteristica di questo tasso è che varia solo in funzione della durata del prestito, non dal suo ammontare.
A occuparsi dell’indice Euribor è, giornalmente, la European Banking Federation (EBF) che si basa sulla media dei tassi di deposito di più di 50 banche, perché possa essere calcolato devono partecipare almeno 12 banche.
Sono rari i casi in cui gli interessi nel breve termine sono più alti di quelli a medio-lungo: il fenomeno è interpretato come un pessimismo degli investitori che si attendono un calo nel lungo termine della redditività e della creazione di valore economico.
L’Euribor è considerato un indicatore del costo del denaro a breve termine, spesso è il riferimento per il calcolo degli interessi variabili, come quello dei mutui.
Dalle indicazioni sui futures sugli Euribor, chi ha un mutuo a tasso variabile dovrà stringere i denti ancora per un po’ o valutare opzioni come la surroga
Per chi ha un mutuo a tasso variabile la prima rata del 2024 sarà inferiore a quella media dell’ultimo trimestre 2023 perché l’Euribor sta finalmente diminuendo
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Rendimenti negativi, cosa si prospetta per gli investitori obbligazionariI mercati obbligazioni continuano ad essere caratterizzati da tassi di interesse reali negativi e questo impatta sulle performance degli investimenti focalizzate sulle obbligazioni. Abbiamo chiesto agli esperti della società d gestione MFS a cosa è dovuto questo fenomeno e cosa potrà succedere in futuro agli investitori. Alle
È quanto emerge dall’analisi Fabi 2019: su quota investimenti in polizze assicurative e fondi pensione. In calo investimenti in azioni e titoli di stato.
Ancora proibitivi i tassi in Brasile e Russia. In UK il fisso costa il quadruplo rispetto all’Italia, in Spagna quasi il doppio.
Le proposte di mutuo delle banche sono molto vantaggiose sia per i tassi variabili che, soprattutto, per i tassi fissi.
Nonostante il calo diffuso dei tassi di interesse retail in tutta Europa, l’Italia sta spingendo al rialzo il tasso medio dell’Eurozona.
La crisi del Covid-19 ha causato all’interno dei portafogli grandi sconvolgimenti sia per le posizioni azionarie sia per quelle obbligazionarie. Il flusso di notizie ha talvolta provocato vendite indiscriminate, causando l’improvvisa ricomparsa del rischio di liquidità, o meglio, del rischio di illiquidità, come fattore principale nelle decisioni di investimento. Tuttavia, durante le recenti turbolenze, gli