Eurozona pagina 209
In Italia i venditori abbassano ulteriormente i prezzi, ma calano anche gli acquirenti in un mercato immobiliare che continua a perdere colpi. Di Super Money
L’industria tedesca ha bisogno dei consumatori italiani. Fare due Europe risolverebbe conflitto. Parla l’industriale Paolo Agnelli, presidente Confimi e leader dell’omonimo gruppo dell’alluminio.
Ma l’ultima parola spetta all’Eurogruppo. Gli ispettori parlano di “futuro incerto”, ma anche di graduale ritorno alla crescita nel 2014. A breve aiuti da 8,1 miliardi?
La Bundesbank fa pressione sui governi dell’Eurozona perché rimettano in sesto le loro economie e impongano una stretta fiscale. Weidmann: “Draghi ha già fatto molto, ma non può risolvere la crisi”.
Siamo invece i primi in Ue in 2012 per spesa su interessi: peso sul Pil pari al 5,5%. In merito a pressione fiscale, salita al 44% l’anno scorso, solo tre paesi ci superano. Debito/Pil su al 127%.
Ancora una volta a decidere i destini del Portogallo e dei suoi bond non saranno né i mercati né i politici portoghesi, bensì la Germania e la sua cancelliera. L’opinione di Alessandro Fugnoli
Le previsioni di Citigroup e di Ubs. L’economia è entrata nel terzo anno di recessione e la disoccupazione viaggia sopra il 18%. L’austerity non ha riportato i conti in ordine. Ha solo messo in ginocchio il paese.
“I tassi resteranno ai livelli attuali o più in basso per un periodo di tempo esteso”, ha detto il banchiere centrale. Prima volta che Eurotower rilascia guidance su costo denaro, in stile Fed.
A rischio le banche minori. Economisti: in caso di mancata capitalizzazione “si ripresenterebbe una situazione tipo Cipro, con rischi di contagio”. E di tensioni sociali. Pericolo crisi di fiducia.
Auspicabile ritorno al Trattato di Maastricht. Helsinki vuole solo una cosa: proteggersi dalla Russia. Se l’euro dovesse indebolirsi il turno della Germania potrebbe arrivare con le elezioni del 2017.