Eurozona pagina 214
Ma la questione è ancora aperta, dopo la decisione del Consiglio di Stato di annullare solo “temporaneamente” la decisione di chiudere l’Ert. Hanno vinto i sindacati.
Bisogna andare a Bruxelles e non battere i tacchi, ma per “rimettere a posto le cose” e sforare il limite del 3% di deficit e il fiscal compact, per far ripartire l’econpomia.
In 200 mila si erano affidati alla banca: privati di quel poco che era rimasto loro. Perdite piccoli risparmiatori post nazionalizzazione potrebbero ammontare al 75-90% dei depositi.
Una serie di professori e analisti di Wall Street prevedono qualcosa che gli Stati uniti non hanno visto da decenni: una crescita piu’ salutare e piu’ duratura.
Stati Uniti: dopo il +2,2% dell’anno scorso, rallentamento della crescita all’1,9% nel 2013. Tagliate stime 2014 da +3% a +2,7%. La Fed pensi all’inizio di una exit strategy “morbida” dal quantitative easing.
A Roma si cerca un’intesa per conferire al fondo salva stati la possibilità di entrare nel capitale delle banche fino a 60 miliardi di euro. Truffa ai danni dei cittadini? Assolutamente si, secondo Paolo Cardenà.
Secondo gli ultimi sondaggi la formazione della cancelliera tedesca è nettamente in vantaggio. Dall’esito delle urne dipenderà il futuro dell’Europa.
Con la crisi si manifesta “esasperazione estremistica” e perfino focolai di “violenza eversiva“. Il Presidente della Repubblica ai partiti: “No a meschini calcoli di convenienza”.
Due miliardi di gettito di risorse valgono 0,25% spesa pubblica: una banalita’. Punto di non ritorno oltrepassato da un pezzo: strati della popolazione l’imposta non riescono a pagarla neanche al 21%.
Il debito e’ tale che Tokyo deve decidere tra iper inflazione, austerita’ e fare crack. Un default rimane l’opzione migliore. Da produttivita’ a gestione aziendale familiare, tante similitudini con l’Italia.