Eurozona pagina 221
La Banca europea degli investimenti ha in programma un piano d’azione di 2 anni per combattere la crisi del lavoro giovanile, impegnando piu’ denaro di quanto finora reso noto.
E non c’entra la disoccupazione giovanile. Le banche hanno bisogno di cuscinetti piu’ grandi. I tassi sui nuovi prestiti per le imprese spagnole e italiane sono il doppio di quelli di Germania e Francia.
E’ ufficiale: Olli Rehn proporrà dopodomani la chiusura della procedura per deficit eccessivo. Roma “perdonata”, ma i dubbi rimangono e arrivano le raccomandazioni, anche per le banche.
Il settimanale inglese mette in copertina i primi ministri Ue (tra cui Letta) guidati da Merkel. Titolo forte, sottotitolo peggio: “In attesa dell’euro disastro“.
Prometeia conferma i timori gia’ espressi in queste pagine: peggioramento della qualità del credito per tutti i settori dell’economia comporterà un flusso di rettifiche su crediti.
Il pericolo maggiore in Europa e’ l’aumento dei prestiti a rischio insolvenza in mano alle banche. Con qualche settimana di ritardo i mercati iniziano a capirlo.
Il piano straordinario di stimolo alla crescita non e’ una prorogativa Usa. Bernanke detiene 30,5% del mercato dei Treasuries: di questo passo saranno tutti della Fed entro il 2018.
“Gli inglesi ci insegnano la democrazia. Nessun partito può arrogarsi il diritto di decidere per 60 milioni di persone. “Politici parassiti, provinciali, a settembre o ottobre pronti a mandarli a casa”.
L’intervento all’Astana Economic Forum, il simposio euroasiatico sulla gestione globale della crisi. Berlino e’ di gran lunga il paese piu’ potente d’Europa, grazie all’euro.
La scorsa estate a questo scenario assegnava una probabilità del 90%. Rivista a ottobre al 60%. Più ottimismo, ma prostituzione +150%, disoccupazione giovani 75%. Foto: William Butler