Eurozona pagina 240
Passare alla nuova Lira avrebbe conseguenza devastanti sul paese. Un terzo del nostro debito e’ in mano a investitori esteri. Stampare denaro illimitato e’ la peggiore arma di distruzione di massa delle nazioni. L’Argentina ne e’ la prova. L’intervento contrarian di Eugenio Benetazzo, saggista indipendente.
“Non è mai pericoloso riconsiderare le politiche, ma è importante che il paese prosegua nella continuità delle politiche di bilancio”, dice il commissario Ue, che tradisce il timore sull’esito delle elezioni. Critiche al Cavaliere, apprezzamenti su Monti.
Nessuna sorpresa nella prima riunione dell’anno del board. Il numero uno dell’Eurotower avverte che “la debolezza economica del 2012 continuerà anche nel 2013”. Ripresa “graduale”, ma di certo nessun segnale di ripresa forte o anticipata. Gli spread? I cali devono essere blindati con sforzi sul risanamento dei conti. Euro verso $1,32.
Il suo ingresso nelle tasche dei cittadini è previsto a partire da maggio. Gli altri tagli da 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro verranno messi in circolazione gradualmente nel corso dei prossimi anni.
Welfare gonfiato, tasse alte, lavoro inefficiente: l’analisi spietata del Wall Street Journal sul “modello economico fallimentare” dell’Eurozona. Ma sul versante occupazionale dal 1999 il nostro continente (linea blu) fa meglio degli Usa. E se si toglie il sud d’Europa…
Monito su un’eventuale uscita dal blocco a 27. Financial Times: Londra sia realista e tenga un referendum sull’Ue. La posizione di David Cameron criticata anche da Dublino e Bruxelles.
Per i paesi dell’area il 2013 “potrebbe essere un anno decisivo”, e il blocco “potrebbe uscire dalla crisi del debito”. Speranza dall’agenzia di rating che lancia però un chiaro messaggio ai governi.
Un solo punto fermo: la presentazione della banconota da 5 euro. Su tutto il resto è nebbia fitta. Esperti escludono un nuovo taglio. La priorità è la ripresa, ma proprio per questo la Bce non ha altra scelta…
A dirlo e’ il manager di fondi Kyle Bass. Gli fa eco l’economista Charles Robertson. Grecia sara’ la prima ad abbandonare la moneta unica, seguita dalla Spagna. Debito ha raggiunto 340% della produttività globale.
La cancelliera tedesca ha sottolineato che “lo scenario economico non sarà più semplice, bensì più difficile”. E il dato Pmi mette in evidenza tutte sfide che la prima economia in Europa dovrà ancora affrontare. Anche se c’è una eccezione di tutto rispetto.