Eurozona pagina 73
Sono i primi dati macro importanti pubblicati da quando Draghi ha deciso di ricorrere alle armi pesanti. Bene la Francia. In Germania manifatturiero ai minimi di 16 mesi.
Sono le dichiarazioni del n.1 della banca centrale tedesca, Weidmann. Dare soldi direttamente ai cittadini è una delle prossime opzioni al vaglio della Bce.
+2,1% nella zona euro, nella Ue +1,7% e in Italia +1,9%: ecco i dati dell’Eurostat
Banca greca ora chiede 0,15% per chi vuole mettere al sicuro tagli grossi prima che spariscano dalla circolazione. Intanto terzo piano di aiuti ad Atene è a rischio.
La prima economia dell’Europa sconta gli effetti del rallentamento dell’economia globale e la debolezza dei prezzi, dunque la minaccia della deflazione che continua a imcombere sull’Eurozona.
No alla troika. Le risorse dedicate al sistema previdenziale sono già state ridotte 11 volte in Grecia dal primo piano di salvataggio nel 2010. Atene non può permettersi altri tagli.
A renderlo noto markit Economics.
Nel mese di febbraio l’indice PMI Composite – Markit’s Final Eurozone Composite Output Index – è sceso a 53 punti dai 53,6 di gennaio.
Il titolo della ricerca di Credit Suisse che sta facendo molto discutere nelle sale operative è “Vicini al precipizio”. Dal +0,3% a una fase stagnante il passo è breve.
Di questo argomento si occupa l’ultimo saggio dell’economista Vladimiro Giacche’ dal titolo “Costituzione italiana contro trattati europei. Il conflitto inevitabile”.