Evasione fiscale pagina 68
Azienda sommersa dalle cause di lavoro. In due anni con il Festival di Sanremo persi 17 milioni. A fine 2011 posizione netta negativa per 272 milioni, indebitamento peggiorato di 118 milioni sul 2010.
In corso perquisizioni in tutta Italia – 10 regioni e 14 societa’ coinvolte. Alcuni nomi di amministratori o soci ricorrevano spesso, anche con l’utilizzo di parenti, allo scopo di evadere le tasse: 12 gli indagati.
Vanno rafforzate ancora misure contro l’evasione fiscale. Lo ha dichiarato il presidente Luigi Giampaolino, durante un’audizione presso la Commissione Parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria.
Le accuse del Washington Post: “Produttività, evasione e corruzione i mali storici”. Dalla nascita della moneta unica i tedeschi ci hanno sottratto quote nell’export globale. “È un problema culturale: le parti peggiori dominano sulle aziende innovative”.
L’evasione fiscale ‘pesa’ 46 miliardi, subito dismissioni pubbliche. La crescita nel 2011 è stata “asfittica” e il gettito fiscale è rimasto sotto le attese, prospettive ancora negative per alcuni anni.
C’e’ ancora tanta strada da fare nella lotta all’evasione: tra i professionisti la media del reddito dichiarato e’ di 27 mila euro. Ristoratori e tassisti dichiarano meno di 15 mila euro. Abbigliamento: negozianti dicono di guadagnare 8.600 euro l’anno.
Il paradiso fiscale più forte d’Europa è sotto assedio. Gli Stati Uniti demoliscono il segreto bancario, dopo il caso UBS. Gran Bretagna, Germania, Austria e ora Italia vogliono le tasse non pagate dagli evasori che hanno esportato capitali. E il sistema svizzero inizia a crollare.
L’Italia e’ il paese del contante (9 volte su 10 si paga con i soldi piuttosto che via bonifico o carta di pagamento) e del “nero”: 540 miliardi, 35% del Pil. IL VIDEO dell’inchiesta di Report.
Riduzioni o esenzioni per comuni, costruzioni popolari, cooperative edilizie, immobili storici. Ritorna al 25% l’abbattimento della base imponibile per gli agricoltori. Ecco cosa cambia nel dettaglio.
L’accordo a tre avrebbe consentito ai due stati Ue di battere cassa e ai banchieri elvetici di garantire ai clienti inglesi e tedeschi di mantenere l’anonimato. Ma e’ arrivato lo stop di Bruxelles: decisioni devono essere condivise. Come chiede Monti.