FCA pagina 79
Da Grugliasco, dove si trova per la presentazione dello stabilimento Maserati, l’AD promette che Fiat non chiudera’ alcuna fabbrica. In Europa l’industria automobilistica e’ “in “caduta libera e forse non ha ancora toccato il fondo”.
Se ha effettivamente tanta liquidita’ come mai lasciare a piedi i dipendenti degli stabilimenti di Melfi? E perche’ non annunciare come investira’ quei soldi? Da dove scaturisce il debito netto di 5,5 miliardi? Marchionne chiarisca.
Bocciata l’auto elettrica, l’auto verde di oggi è a metano. L’Ad rilancia la sfida di un costruttore che “porterà sempre un pezzo di Italia in ogni sua auto che girerà nel mondo”, ma che punta a ricollocarsi nella fascia premium. Fiom: “pronta marea di licenziamenti”.
Cosa farà a questo punto Sergio Marchionne (nella foto), ad di Fiat? Davvero ci si può fidare del suo “Non chiuderemo altri impianti”? Ormai è chiaro che il Lingotto non parla più italiano.
Cassa integrazione straordinaria dall’11 febbraio del 2013 al 31 dicembre del 2014 per ristrutturare lo stabilmento a Melfi. Grandi progetti all’estero, anche in Cina. Ma in Italia il futuro rimane ancora troppo incerto.
Si complica il programma di Marchionne per “fondere le due societa’ entro il 2015”. I sindacati dei metalmeccanici Uaw mettono sul mercato le azioni della casa Usa (16,6%) per rifinanziare il fondo pensione degli ex dipendenti.
Il gruppo Fiat chiude l’anno con una quota di mercato in Italia del 29,59%, con un rialzo davvero risicato rispetto al 29,4% nel 2011. Vendite -19,4%. Ma il Lingotto sfodera un ottimismo fuori luogo.
Utile netto di gruppo 1,2 miliardi di euro. In Europa perdita di 700 milioni. L’AD Sergio Marchionne allo stabilimento di Melfi. Presente anche Monti, che afferma: azione governo solo all’inizio. Cgil e Fiom: “E’ inizio di campagna elettorale”. Confermati obiettivi 2012. Via alla produzione di due nuovi mini Suv. Addio ai marchi generalisti.
Mega balzo dell’indice di Shanghai, vola +4,4% grazie al report positivo sul Pmi. Euro in rialzo, sul filo di $1,31, prima di fare dietrofront. Contrastati i bancari, spread chiude in calo sotto 330.
Ko anche per l’Europa, che vede le immatricolazioni scendere in undici mesi al minimo dal 1993. La quota di mercato del Lingotto, a novembre, passa dal 6,3% al 6,1%. Vendite -12,8%. Nella foto, l’ad Sergio Marchionne.