Federal Reserve pagina 215
Più di due terzi degli istituti americani non si fidano del mondo del credito continentale. Gli addetti ai lavori però avvertano: una crisi di liquidità non è da escludersi anche Oltreoceano.
La lettura del trimestre precedente era stata pari a +1,8%.
Se le previsioni sul timing di Bill Gross si riveleranno corrette, seguendole e’ possibile trarne profitti. Tutto si decide il 25 gennaio, alla riunione di politica monetaria: ecco la strategia di portafoglio ad hoc.
Si aggiudica anche primarie New Hampshire. Il suo discorso sa di isolazionismo Usa: continue critiche contro l’Europa. E tuona: “Obama vuole farci diventare un Paese europeo”.
Research in Motion cede il 10%: ritardo nel lancio del nuovo Blackberry 10. Ritornano voci di takeover. Su commodity e metalli preziosi. Dudley (Fed) esclude nuove misure e acquisto di bond Ue.
Proprio come i nostri dirigenti e politici. Il n.1 della piu’ potente banca centrale del mondo e’ il modesto proprietario di una villetta di circa 200 metri quadri vicino al Congresso Usa. Per comprarla ha acceso un mutuo nel 2004 di cui ha pagato appena il 20%.
Mario Draghi, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. E’ la triade che accentra tutto il potere in Europa. Faranno il possibile per salvare l’euro. Ci riusciranno?
Non è la ricetta magica. Nel loro outlook settimanale gli analisti dell’agenzia di rating americana spiegano: seppur positiva, non elimina gli effetti della crisi del debito sul settore del credito.
Il Telegraph riferisce che il Ministero degli esteri di Londra ha diramato un messaggio a tutte le ambasciate inglesi dell’eurozona, affinché preparino «piani d’aiuto in caso di crash dell’euro e possibili, conseguenti sommosse popolari». Queste notizie sono il preludio ad una decisione obbligata da parte di Unione Europea, Bce, Fmi. Cosa decideranno? Draghi tagliera’ i tassi?
“Quello che sta avvenendo è un cambiamento strutturale. L’industria si sta restringendo”. Gli istituti riducono drasticamente il personale. Il settore della finanza rampante e’ un lontano ricordo: 200 mila licenziamenti quest’anno.