Grexit pagina 63
Il ministro delle Finanze attacca di nuovo la banca centrale. Mentre Schaeuble lo definisce “ingenuo in modo sciocco”.
Sulla Grecia: spetta ai governi e ai parlamenti, non alle banche centrali, decidere se aumentare l’esposizione verso il paese.
Verso ripresa consumi grazie a greggio e QE. Italia: crescita più bassa del blocco. Compromesso sarà raggiunto in Grecia. Delude produzione industriale.
Uscita dall’area euro del paese non accadrà “ma non sarebbe la fine del mondo”. Crac Italia avrebbe significato invece fine dell’Eurozona.
FT: calo azionario della vigilia un pit stop. Ora rally o tamponamento?
Il suggerimento del ministro della Giustizia. Anche Tsipras torna sulla questione.
Buona domanda a Roma. Impennata rendimenti ad Atene. Il tre mesi, indispensabile per finanziare debito pubblico, vola ai massimi da un anno (2,70%).
Bucata anche la soglia di $1,07. Telecom sotto pressione. Prevalenza di segno meno tra le banche. Male MPS, ed Eni. In controtendenza Pirelli e Finmeccanica. Petrolio sotto quota $49.
Il numero uno della Bce ha chiesto a Varoufakis di mostrare i conti dello stato per capire i bisogni di finanziamento del paese.
Ma il trasferimento è avvenuto nel settimo paradiso fiscale più importante del mondo: L’isola di Jersey, dove molti evasori aprono conti segreti.