Guerra valutaria pagina 10
Guerra valutaria: Banca centrale della Nuova Zelanda taglia tassi e cita la svalutazione della Cina come motivazione. Brasile spazzatura.
Il premier cinese Li Keqiang: il paese ha ancora “una capacitĂ sufficiente di rispondere” in caso di indebolimento ulteriore dell’economia. Tonfo prezzi produzione -5.9%.
Parla segretario Tesoro Jack Lew. Pechino deve permettere a forze mercato di stabilire il valore dello yuan. Non solo al ribasso, ma anche al rialzo.
Sono i paesi dell’area euro che usciranno piĂą indeboliti dalla svalutazione massiccia dello yuan ad opera della Cina.
Importazioni ridimensionate, senza che ci sia stato alcun beneficio in termini di prodotti esportatati. Paesi emergenti in piena crisi.
Il governo ha vietato l’utilizzo di frasi come “disastro sull’azionario”, e “salvataggio del mercato”. Intanto dal Giappone la banca centrale: “Non c’è nessuna guerra valutaria”.
Visti anche interventi in asset denominati in euro. Cambio yuan dollaro ai minimi di 4 anni. Iniettati altri 20 miliardi di euro.
Acquisto avvenuto per un corrispettivo di 59,9217 euro, per un ammontare totale di quasi…
Numeri da bollettino di guerra. Crollano materie prime e valute emergenti. Francoforte in mercato orso: GRAFICI E CARTINA DEI PIĂ™ COLPITI.
Decisione shock: la banca centrale del paese ha eliminato il tasso fisso di cambio.