Guerra valutaria pagina 3
Se guerra commerciale si intensifica, Cina risponderà svalutando lo yuan, che ha toccato i minimi da dicembre. Ma dollaro è sulla difensiva: “Il mondo sarà inondato di dollari”, avverte economista Peter Schiff.
Per ora la Cina rinuncia all’opzione nucleare, ma le mosse della Russia sui mercati potrebbero essere un antipasto di quello che potrebbe succedere se Pechino dovesse rispondere con la forza alle azioni di Trump.
In un tweet, nuove accuse contro Pechino e Mosca. Solo pochi giorni fa il Tesoro scagionava entrambi i paesi.
Un parere condiviso da Coeuré: “nessun vincitore da innalzamento barriere”
Tra le varie accuse rivolte da Trump alla Cina ci sarebbe quella di manipolazione del mercato valutario. In realtà, Pechino non è tra i peggiori.
Il segretario statunitense del Commercio Wilbur Ross sostiene che anche in guerra si scende a patti dopo aver fatto fuoco e che i dazi della Cina, ritorsione di quelli che promettono di imporre gli Stati Uniti, avrebbero un impatto negativo sul Pil americano minimo, di soltanto lo 0,3%. Larry Kudlow, il consigliere economico capo del presidente
Il nuovo benchmark sfida l’attuale sistema del petrodollaro, che aiuta a sostenere lo status del dollaro come principale valuta di riserva internazionale
La guerra dei dazi farà scoppiare una crisi prima del previsto, secondo l’analista ribassista di Societe Generale, che da anni avverte dei rischi di un’ondata deflativa.
Non solo la guerra commerciale preoccupa gli investitori: all’orizzonte la minaccia di una guerra valutaria con il Giappone che cerca uno yen debole
“È incredibile che l’Europa abbia registrato la crescita economica più forte degli ultimi due decenni ma che il mercato azionario non abbia fatto gran che”.