Guerra valutaria pagina 7
Lo yuan è sceso ai minimi di otto anni sul dollaro dopo che le autorità in Cina hanno alzato il ritmo delle svalutazioni. Per la dodicesima seduta di fila, Pechino ha indebolito di proposito il fix tra la divisa nazionale e il biglietto verde. È la più lunga striscia di sedute con una svalutazione di sempre.
Nuovo choc positivo per l’economia britannica con la pubblicazione dell’indice Pmi di agosto, balzato al tasso più forte in quasi 25 anni. Nel nuovo scenario della guerra valutaria globale entra anche la sterlina?
Volatile Unicredit. JP Morgan aiuta MPS a smaltire sofferenze. Rialzisti illusi: attese per politica favorevole all’azionario della Fed dipingono quadro distorto dell’economia.
Dopo la vittoria della Brexit i problemi si sono moltiplicati in Europa. Ma il vecchio Continente non è certo il solo a rischiare di sprofondare in crisi.
Vista la concreta eventualità della Brexit le banche britanniche, su indicazione delle autorità, hanno compiuto una serie di stress test che valutino le conseguenze di un deprezzamento della sterlina al 20%; lo scrive il Financial Times, aggiungendo che alcune banche, tra cui Hsbc, hanno messo a punto le modalità con le quali sarebbe possibile attivare
Secondo Barings Asset Management, il calo della sterlina, largamente previsto dagli analisti in caso di Brexit, si attesterebbe al 20%. L’analisi di Barings mette in luce che il deficit di bilancia corrente britannica si andrebbe ad allargare in quanto l’addio al mercato unico renderebbe impossibile vendere servizi all’Unione Europea. L’effetto naturale di questa situazione condurrebbe
In un mondo globalizzato, caratterizzato dalla libera circolazione dei capitali e dalla capacità che questi ultimi hanno nel generare reddito (denaro generato dal solo denaro), la svalutazione o meno di una valuta rispetto ad un’altra dipendono sempre più da fattori legati esclusivamente ai capitali in movimento tra diversi continenti, alla ricerca continua di migliori rendimenti. Motivo
Passa linea dei falchi. Banchieri e ministri Finanze non hanno trovato accordo per azione coordinata a sostegno di crescita mondiale e interventi di spesa pubblica.
I sette grandi del Pianeta non sono riusciti a dare una risposta nella riunione del G7.
Tokyo continua a fare di testa sua e minaccia interventi per svalutare lo yen. Gli Stati Uniti tremano: il deprezzamento della valuta potrebbe essere seguito da Cina scatenando tensioni in tutto il mondo. Mentre il dollaro potrebbe ora solo salire.