Condannati a 22 e 20 anni di reclusione Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dell’Ilva, nel processo chiamato ‘Ambiente Svenduto’ sull’inquinamento prodotto dall’acciaieria durante la gestione della famiglia Riva.A deciderlo la Corte d’Assise si Taranto secondo cui i due ex proprietari sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di
trend Ilva
Ilva
Ilva è il nome più comune per indicare lo stabilimento siderurgico per la trasformazione dell’acciaio inaugurato nel 1965 nei pressi di Taranto. Si tratta della più grande acciaieria d’Europa che ben presto è diventata punto di riferimento per la fornitura di semilavorati destinati alle industrie di tutto il nord Italia ed Europa.
Il caso Ilva riassunto in breve
In realtà Ilva è il nome dell’impresa nata nel 1911 come Consorzio impegnato nel siderurgico e che si è sviluppato con le commesse belliche nel settore aeronautico. Tuttavia, sovraesposizioni debitorie fanno sì che la società sia passata in mano pubblica già nel primo dopoguerra e assumerà il nome prima di IRI e Italsider, poi.
Con la crisi negli anni Ottanta e con l’ondata di privatizzazioni dei successivi anni Novanta, l’Italsider viene nel 1995 acquistata dal Gruppo Riva e ribattezzata col nome originario ILVA. Il prezzo a cui avviene la transazione è ritenuto di favore tant’è che si parla di svendita dell’Ilva. Nel torno di quegli anni emergono anche i primi report sull’impatto ambientale e sui numerosi casi di tumore fra la popolazione residente in zona.
Ilva: dalle violazioni ambientali allo scudo penale
Nel 2012 la magistratura dispone il sequestro dell’acciaieria per gravi violazioni ambientali, vengono indagati i vertici Riva e si stimano a più di 11mila le morti per malattie cardiovascolari dovute all’inquinamento ambientale avvenute nella zona di Taranto.
Lo stabilimento però non verrà chiuso per tutelare l’occupazione e i numerosi posti di lavoro: più di 12mila all’epoca ma appena 8.277 dipendenti a Taranto nel 2019). Nell’ultimo decennio l’Ilva è stata di volta in volta protetta da apposite leggi dall’intervento della magistratura. I commissariamenti e le amministrazioni straordinarie si sono susseguite fino al gennaio 2016, data in cui viene indetto un bando pubblico per l’acquisizione dell’Ilva. Il bando è stato vinto dalla Arcelor Mittal e sottoscritto con la clausola chiamata comunemente scudo penale che prevede l’immunità per i reati ambientali del passato.
News sull’Ilva
Ma l’ipotesi di eliminazione dello scudo penale pone le basi per l’uscita dall’accordo di Arcelor Mittal, da qui l’instabilità sul futuro dello stabilimento di Taranto. Segui tutte le news sul caso Ilva, le dichiarazioni del Governo italiano e i possibili scenari futuri dell’impianto siderurgico più grande d’Europa.
Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha convocato i sindacati e ArcelorMittal Italia il 25 maggio prossimo in videoconferenza. Lo si apprende da fonti sindacali.L’incontro dopo l’agitazione dei lavoratori dell’ex Ilva a seguito della comunicazione della proroga della cassa integrazione.
Il colosso siderurgico ArcelorMittal, che al momento controlla i poli dell’acciaio dell’ex Ilva, ha registrato una perdita netta da 1,1 miliardi nel primo trimestre, ma i dati finanziari si sono comunque rivelati migliori delle attese degli investitori. Il titolo, di conseguenza, sta viaggiando in rialzo del 3,77%.ArcelorMittal a deciso di sospendere la distribuzione dei dividendi
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“Siamo soddisfatti per un accordo che assicura da subito continuità operativa all’impianto e pone le basi per un progetto di politica industriale di grande respiro in grado di coniugare, grazie ad importanti investimenti pubblici, il rispetto per la salute e per l’ambiente, la tutela dell’occupazione e la garanzia di concrete prospettive di competitività”. Così il
Firmato l’accordo tra il colosso indiano ArcelorMittal e i commissari dell’ex Ilva. Nel dettaglio l’accordo prevede la modifica del contratto di affitto e acquisizione per rinnovare il polo siderurgico di Taranto e al tempo stesso di prevede la cancellazione della causa civile avviata al tribunale di Milano.
ArcelorMittal resterà a Taranto, così dichiara l’avvocato del gruppo dell’acciaio Roberto Bonsignore al termine dell’udienza al tribunale di Milano sul ricorso dei commissari Ilva in amministrazione straordinaria.
Il colosso indiano dell’acciao ArcelorMittal, che in Italia gestisce l’ex Ilva di Taranto, ha chiuso il 2019 con un rosso di 2,45 miliardi di dollari dopo un utile di 5,1 miliardi l’anno precedenteA pesare sui conti il calo dei prezzi dell’acciaio e la domanda del mercato più debole. Commenta in una nota il numero uno
Il premier Conte ha incontrato il numero uno di ArcelorMittal, Lakshmi Mittal, per discutere del piano di rilancio in vista della battaglia legale
Sul commissariamento della Banca Popolare di Bari deciso da Bankitalia a causa di grosse perdite sul patrimonio di vigilanza è intervenuto anche il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni secondo il quale è necessario tutelare occupazione in territorio già colpito da crisi ex Ilva mentre per il progetto di una banca d’investimento vanno coinvolti
Stop all’Altoforno 2 dell’ex Ilva di Taranto. Così il giudice Francesco Maccagnano ha firmato l’ordine di esecuzione di spegnimento dopo la decisione di tre giorni fa di rigettare la proroga della facoltà d’uso chiesta dai commissari di Ilva in Amministrazione Straordinaria.Domani quindi riprenderà lo spegnimento interrotto in settembre