E’ passato piĂą di un anno dall’invasione Russia all’Ucraina. Il conflitto militare ha costretto milioni di ucraini a emigrare
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Immigrazione
L’immigrazione è un tema che negli ultimi anni ha assunto preminenza sempre maggiore nella nostra societĂ .
Definizione e cause
Viene definita come il trasferimento permanente o lo spostamento temporaneo di persone in un paese diverso da quello d’origine e ha generalmente motore propulsivo in eventi o condizioni drammatiche, le quali spingono gli individui ad abbandonare la propria nazione in cerca di condizioni di vita migliori.
Guerre, povertĂ , dittature e genocidi sono spesso alla base di consistenti flussi migratori. L’Italia, dal 1861, ha ricoperto il ruolo sia di territorio di fuga che di nazione ospitante. Si stima che dopo l’UnitĂ d’Italia furono circa 30 milioni gli italiani a lasciare la penisola, migrando prevalentemente verso le Americhe, l’Australia e l’Europa occidentale.
Immigrazione oggi
Oggi la nostra nazione e l’Europa si trovano nelle condizioni di dover accogliere migliaia di sfollati provenienti da Paesi flagellati da violenti conflitti, quali la Siria o la Nigeria. Nella sola Italia gli arrivi stimati per il 2015 ammontano a 200.000 unitĂ e un’adeguata accoglienza diventa sempre piĂą difficile da garantire.
Una delle questioni piĂą spinose risiede, inoltre, nell’illegalitĂ in cui avvengono gli spostamenti di questi flussi migratori: ormai si è perso il conto delle vittime del mare, ingoiate dalle onde nel tentativo disperato di attraversare il Mediterraneo a bordo di un gommone nelle mani di scafisti senza scrupoli.
Il fenomeno ha assunto, dunque, tutte le caratteristiche di una vera e propria emergenza che necessitĂ di interventi mirati e organici da parte dell’intera Unione Europea.
Lo stato di emergenza per i migranti durerà sei mesi. Ecco cosa prevede e perché il governo Meloni ha deciso di adottarlo.
Per risolvere le crisi di carburante, gas e alimenti il Regno Unito non ritornerà “all’immigrazione incontrollata”: lo ha garantito il primo ministro britannico, Boris Johnson. Nel corso di un’intervista rilasciata alla BBC il premier ha dichiarato che per colmare il deficit di manodopera dovuto alla Brexit il Paese non riprenderà in mano “il modello fallito
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“Dal 2008, ogni anno circa mezzo milione di cittadini non-Ue ha ricevuto un’ingiunzione a lasciare l’Unione perché vi era entrato o soggiornava senza autorizzazione. Tuttavia, meno di uno su cinque è effettivamente ritornato nel proprio paese al di fuori dell’Europa”. Secondo quanto scrive la Corte dei Conti Ue in un rapporto sulle riammissioni, nel periodo
La Commissione ha presentato oggi la sua strategia per il rinnovamento di Schengen: rafforzamento dei confini esterni e coordinamento interno
Chi non lo fa, dall’1 luglio diventa un immigrato illegale. E in casi estremi si può arrivare anche all’espulsione.
“Ritengo sia un dovere morale ma anche un interesse della Libia assicurare il pieno rispetto dei diritti di rifugiati e migranti”: ha dichiarato il premier italiano, Mario Draghi al termine dell’incontro tenutosi a Palazzo Chigi con l’omologo libico, Abdul Hamid Dbeibeh.“L’Italia intende continuare a finanziare i rimpatri volontari assistiti e le evacuazioni umanitarie dalla Libia”,
Fissate linee guida piĂą soft dal Ministero dell’interno britannico (Home Office). Ecco cosa stabiliscono le nuove regole
Ecco i risultati dello studio condotto dall’IMA, Independent Monitoring Authority, su 3.000 persone di 27 Paesi Ue.
Avrebbero avuto l’intenzione di lavorare per un breve periodo nel Regno Unito, ma senza avere il visto obbligatorio da gennaio