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NEW YORK (WSI) – Nonostante il calo della produzione industriale registrata a febbraio, nel primo trimestre il Pil dovrebbe segnare +0,3% rispetto agli ultimi tre mesi del 2015. Lo sostiene il senior economist del centro studi di Intesa Sanpaolo, Paolo Mameli, dopo i dati Istat.La diminuzione di febbraio “non è preoccupante in quanto meno accentuata
Soprattutto al Mezzogiorno e al Centro Italia aumenta la quota di italiani soddisfatti rispetto al 2014
Nel 2015 scende di 0,1 punti percentuali rispetto al 2014 la quota di profitto delle società non finanziarie che si è attestata sul 40,6%.
Cala occupazione, -92 mila lavoratori stabili per via del taglio dei vantaggi fiscali contributivi alle imprese. Un giovane su dieci non ha un impiego.
Dopo quelle negative del bollettino della Bce, arrivano nel complesso notizie positive dal fronte macro italiano. Nel primo mese dell’anno, quando Mario Draghi non aveva ancora annunciato le nuove misure di stimolo straordinarie, il fatturato dell’’industria italiana, al netto della stagionalità , ha registrato un miglioramento dell’’1% rispetto a dicembre 2015, con variazioni positive sia sul
E’ in contrazione l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni a gennaio: il calo rispetto al mese precedente è dell’1,5%, mentre su base annua il dato segna una diminuzione dell’1,6% (corretto per gli effetti di calendario). Lo ha comunicato l’Istat.Prendendo in esame il trimestre compreso fra il novembre 2015 e il gennaio 2016, invece, l’indice è
L’andamento dell’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto invariato a gennaio su base mensile, mentre sul gennaio 2015 l’aumento è stato dello 0,7%; lo ha comunicato l’Istat. Rispetto a un anno fa le retribuzioni dei dipendenti del settore pubblico non hanno subito variazini mentre sono cresciute dell’1% in quello privato. Gli incrementi più pronunciati hanno
L’Istat aggiunge che nel quarto trimestre, su base annua, la performance è di una crescita del 2%.
I posti di lavoro creati in Italia tra il 2013 e il 2015 dalle aziende sempre attive sono stati 1,1 milioni e 845mila quelli distrutti, con un saldo positivo di 255mila. Lo rileva Istat nel Rapporto sulla competitività , in cui si segnala un impatto positivo dagli sgravi fiscali concessi alle imprese che assumono e meno invece
L’Italia non è un paese di giovani secondo l’ultima fotografia che fa l’Istat nel report degli Indicatori demografici