ISTAT pagina 58
L’inflazione sale ma non le buste paga. Risultato: il costo della vita è aumentato a maggio. Va meglio se si confrontano i dati con il 2014.
È salito a 3,7 miliardi dai 3,5 miliardi di un anno fa. Esclusa energia, bilancia positiva per 7 miliardi. Grandi affari con Cina, Usa e UK.
Dopo quattro mesi consecutivi di valori negativi, un rialzo dell’indice dei prezzi al consumo a dir poco timido.
L’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,3% su base mensile, ma corretto per gli effetti del calendario…
Complici la timida ripresa dell’economia nel primo trimestre e il programma di Quantitative Easing, dopo 4 mesi la deflazione volge al termine.
L’economia è cresciuta per la prima volta in sei trimestri: +0,3% rispetto al quarto trimestre 2014 e +0,1% tendenziale in gennaio-marzo.
Cali generalizzati: tengono solo medicinali ed elettrodomestici. Nessuno compra più beni “accessori” come prodotti per la casa, vestiti e scarpe.
Confartigianato: “tweet governo non bastano”, ripresa non si vede. “Priorità taglio delle tasse”, poi vanno risolti problemi lavoro, credito e burocrazia.
Variazione nulla su base mensile. Dati poco confortanti anche nell’intero primo trimestre del 2015.
Nel primo trimestre l’avanzo commerciale raggiunge quota 16,4 miliardi di euro se calcolato al netto dei prodotti energetici.