Mario Draghi pagina 31
Con la crescita economica che sembra ancora lenta, la fiducia nei confronti della capacitĂ della BCE di aumentare i tassi nel prossimo anno sta iniziando a essere un po’ traballante.
La decisione di abbassare la quota dell’Italia dal 12,31% all’11,8% avrà un impatto sullo spread e pare una manovra più politica che economica, architettata dalla Germania.
Tra i fattori di rischio Bce evoca deficit di bilancio elevato dell’Italia, fine del ciclo di crescita Usa e segni di ipervalutazione del mercato immobiliare in area euro.
Il presidente della Bce, Mario Draghi, si mostra ottimista sulla risoluzione delle controversie tra Bruxelles e Roma in merito alla manovra. Rispondendo ieri a una domanda durante un’audizione alla Commissione problemi economici e monetari del Parlamento europeo, ha detto:“Al momento c’è un dialogo, sono stato sempre fiducioso che un accordo può essere raggiunto”, ha spiegato,
Presidente Bce: alla perdita di slancio hanno contribuito una serie di fattori tra cui espansione delle attivitĂ commerciali in frenata ed elementi specifici di singoli paesi. Il riferimento velato è all’Italia.
Il presidente della Bce Mario Draghi allo European Banking Congress a Francoforte: “in 5 anni creato un milione di impieghi Italia, 2,5 milioni in Germania”.
Draghi conferma che la Bce è determinata nel mettere fine al programma di espansione monetaria, ma ha lasciato porta aperta a un lungo periodo di tassi bassi.Â
Intesa UK-UE sulla Brexit è in forse e May rischia il posto: aumentano le chance di un “no-deal”, fattore che influenza negativamente la sterlina sul Forex.
Per il presidente della Bce, Mario Draghi, i recenti segnali di debolezze arrivati dalla zona euro non costituiscono una fonte di preoccupazione. Lo ha confermato ieri, affermando che:“Mentre alcuni dati relativi a settori specifici e i risultati di alcuni sondaggi si sono rivelati più deboli del previsto, le ultime informazioni che sono giunte suggeriscono in generale
Lo riferiscono fonti Ue. Per il numero uno della Bce, la riduzione del debito va oltre le regole Ue”.