Materie prime pagina 27
Nonostante i profitti scendano ai livelli minimi, il risultato supera comunque le aspettative e il colosso minerario ha annunciato un dividendo piĂą alto del previsto.
Sul mercato delle materie prime, le quotazioni del petrolio sono in ribasso, sia a New York che Londra.In particolare, il contratto WTI scambiato a New York scende -0,52%, a $45,71, mentre il Brent arretra -0,38%, a $47,43.Da segnalare, stando a quanto riporta un articolo di Bloomberg, che le societĂ di trivellazione hanno aumentato le loro
Protagonisti sul mercato azionario europeo gli acquisti sui titoli delle aziende attive nel comparto delle materie prime, che beneficiano soprattutto del rally dei metalli preziosi, dopo che le quotazioni dell’ oro sono balzate ieri ai massimi in due anni.L’indice dei titoli minerari del Regno Unito è balzato oltre +60% negli ultimi sei mesi.Occhio alla performance dei titoli
Tra le materie prime una serie di fattori sta spingendo l’oro, i cui prezzi si stanno muovendo verso 1.400 dollari l’oncia.
Lo ha detto Jim Richards, esperto americano di materie prime, in un’intervista alla Cnbc.
Per gli esperti, il metalli prezioso si muoverĂ in un range ristretto.
ROMA (WSI) – In calo del 18,2% l’utile netto di Snam nei primi tre mesi del 2016, arrivando a quota 266 milioni di euro. A pesare il nuovo regime di remunerazione degli investimenti fissato dall’Autorità per l’energia.In calo anche i ricavi (852 milioni di euro, -8,3%) e il Margine operativo loro è stato di 643
NEW YORK (WSI) – “Il crollo dei prezzi del petrolio ha provocato danni significativi ai bilanci delle compagnie statunitensi di E&P e c’è una preoccupazione diffusa su quanto a lungo saranno in grado spendere più dei propri flussi di cassa. Nel settore si ritiene che le società abbiano bisogno che i prezzi di petrolio e
Debito da $10 miliardi, polverizzato il valore del titolo. Peabody fa richiesta per amministrazione controllata.
A trimestre praticamente concluso, gli analisti di Swissquote hanno un numero sufficienti di informazioni a disposizione per poter affermare che sul valutario “il quadro economico globale è risultato abbastanza favorevole all’apprezzamento delle cosiddette commodity currencies come il Dollaro canadese e quello australiano”.Quest’ultimo in particolare, grazie anche alla parziale retromarcia della Federal Reserve, ha cavalcato fino