Materie prime pagina 33
Alert per chi ha puntato su alcune aziende cinesi. I problemi del paese continuano ad allarmare il mondo e tale comparto risulta particolarmente vulnerabile.
Economia piĂą solida con fiducia a 110,1. Miglior livello da aprile 2007, con crescita PIL del 2,3% y/y. Ma tasso di disoccupazione, sopratutto tra i giovani, resta alto.
Migliora il panorama del settore del credito. Ciò nonostante – secondo un’analisi di Loomis Sayles – vanno prese delle precauzioni. Ecco i segnali di allarme da non sottovalutare.
Scambi computerizzati provocano sbalzi di prezzo e impennate di volatilitĂ nei mercati. Ora autoritĂ vogliono mettere un freno a queste attivitĂ di lucro.
Debiti balzati a 50 mila miliardi di dollari. Da metĂ 2011 i prezzi delle materie prime sono scesi di circa il 50%. GUARDA TUTTI I GRAFICI.
La casa ha confermato il taglio al personale di 1.200 unitĂ . Dipendenti increduli: uno su sei nel Regno Unito rischia il posto.
Valute e non solo nella lista della spesa suggerita dalla societĂ americana di investimenti Templeton.
Per Spencer Dale, capo economista di BP ed ex membro del direttorio della Banca d’Inghilterra, “questo non significa che prezzi aumenteranno”.
L’operazione si inquadra nel programma annunciato dai vertici del gruppo a inizi settembre per ridurre il debito. Crolla il titolo a Londra: -3%.
Il colosso minerario cerca disperatamente di rassicurare investitori e creditori. Ritirate dal mercato 500 mila tonnellate di zinco.