Materie prime pagina 36
Dopo essere risaliti anche a 60 dollari al barile quest’estate, i prezzi sono tornati sotto pressione. Ma sono destinati a scendere molto più in basso.
Insieme a crollo materie prime sono le grandi sfide che il mondo finanziario deve affrontare. Gramegna, ministro del Lussemburgo, rivela i temi sul tavolo.
Petrolio +9,9% in una settimana. Euro sotto $1,13, rally franco svizzero. Male sul Ftse Mib le popolari. Bper oltre -3%, Ferragamo -5,6%. Saipem oltre +4%.
Con il motore della crescita cinese inceppato, l’agenzia di rating rivede al ribasso l’outlook per il 2016.
Volumi sono bassi in Europa e ancora non si capisce se fase ribassista si protrarrà in autunno. A livello settoriale le scelte sono chiare, tuttavia.
Prosegue il tonfo dei metalli di base e delle commodities.
Le posizioni lunghe (rialziste) nette dei gestori si sono ristrette dell’11%. Puntate short ai massimi da marzo. Prezzi sotto $42.
Il ritorno all’energia nucleare di questo paese ridimensionerà la domanda di greggio e carbone. Cattive notizie anche per il gas naturale.
Collasso commodities, ma non solo. E al rischio deflazione nei paesi avanzati si aggiunge quello stagflazione di paesi come Brasile e Cile.
Dopo il decreto di Putin, entrato in vigore ieri, tonnellate di frutta, verdura, formaggi e salumi, stanno prendendo la via del macero.