Materie prime pagina 56
Gli speculatori hanno aumentato anche la settimana scorsa le posizioni a favore di un rialzo delle principali materie prime, portandole ai massimi da settembre scorso. Petrolio oltre $120.
La corsa di inizio anno si interrompe bruscamente. Cancellati i guadagni delle ultime sedute. Performance materie prime compromessa da un netto aumento dell’avversione al rischio. Euro buca quota $1,32.
Il più grande takeover del settore materie prime. Vendite complessive 2012 stimate intorno a $209 miliardi grazie alla continua crescita dei mercati emergenti. Premio sui titoli Xstrata del 15,2%.
Secondo Christophe Peyraud, numero uno del gestore, malgrado crescita molle nel 2012, le opportunita’ restano. I finanziari, che hanno sofferto l’anno scorso, sono estremamente a buon mercato.
Almeno per ora, i livelli chiave si mantengono ad una distanza di sicurezza. La più interessante area di supporto è 1,3080. Come resistenza si guarda a 1,3230-1,3260. Oggi si saprà quale direzione …
Reazione positiva delle piazze finanziarie d’Europa all’accordo a 25 raggiunto a Bruxelles. Fuori solo UK e Repubblica Ceca. Ma i guadagni sono fortemente ridotti rispetto ai massimi di seduta. Ridimensionato anche l’euro, a $1,31.
Con i prezzi immobiliari record e una moneta troppo forte, il cambiamento di tendenza del dollaro, la crisi europea e il rallentamento della Cina rischiano di avere un impatto particolarmente nefasto.
Benvenuti nel 2012, un anno in cui gli investitori dovranno rassegnarsi a ritorni piu’ bassi del passato. Stiamo vivendo in un pianeta invaso da un tumore: i mercati finanziari e le economie del mondo corrono rischi enormi.
Il 2011 è stato l’anno della consacrazione, con il successo alle amministrative. La prossima sfida del Movimento 5 Stelle sarà Montecitorio. Ma chi si oppone chiede chiarezza sul ruolo del fondatore e su quello dell’uomo ombra Gianroberto Casaleggio. E poi, come scegliere le persone giuste per evitare di assomigliare a “quegli altri”, i partiti tradizionali?
L’indice è salito quest’anno dello 0,6%; l’ultima volta che segnò un movimento ancora più debole, su base annua, fu 41 anni fa, quando scese dello 0,1%. Oggi, trend praticamente piatto.