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Ancora in rialzo il differenziale Btp-Bund. Il ministro delle finanze Schaeuble non ha escluso la possibilità di utilizzo della leva per il fondo Efsf. Il parlamento approva l’allargamento del fondo.
Attesa su nuove misure per risolvere la crisi del debito e prevenire il contagio nel sistema bancario. Seul (+4,91%). Nikkei (+2,83% in chiusura). In ripresa le commodities. Eurodollaro a $1,3548.
L’oro va sotto quota 1600 mentre il silver ha perso circa -50% dai massimi assoluti. Le commodities scontano i timori recessivi dell’economia globale causato dalla crisi dei debiti in Europa. L’indice di riferimento S&P Gsci è crollato -21% dai massimi di aprile.
Mercati intimoriti. Ancora tanta avversione al rischio, record per i rendimenti dei Treasury. Colpiti i titoli bancari. Nikkei (-2,21% in chiusura). Metallo giallo ben oltre $1.900. Eurodollaro a $1,4066.
Ancora fuga da asset rischiosi, alla ricerca di oro e bond, dopo i dati deboli di venerdì sul mercato del lavoro negli States. Nikkei (-1,86% in chiusura), Seul (-4,14%). In calo gli energetici, su i preziosi. Eurodollaro a $1,4140.
I listini della regione beneficiano del dato sugli ordini alle fabbriche Usa, che migliora le aspettative per gli esportatori della regione. Su le societĂ tecnologia e beni di consumo. Seul (+0,61%). Nikkei(+1,18% in chiusura). Shanghai(-0,52%) indebolita dal dato attivitĂ manifatturiera cinese. In rialzo gli energetici. Eurodollaro a $1,4354.
Quarta sessione consecutiva di rialzi per gli indici Usa. Il Dow Jones cancella le perdite accumulate nel 2011. Gli investitori guardano avanti e snobbano anche le indicazioni negative che arrivano dal fronte economico.
Prima l’indice S&P/Case- Shiller che, sebbene lievemente migliore delle attese, non promette nulla di buono. Poi la pubblicazione della fiducia dei consumatori, crollata al minimo dall’aprile del 2009. Si torna a guardare ai deboli fondamentali della congiuntura americana. Forti acquisti su Treasury e oro.
Leggermente variati i listini della regione, si dividono tra rialzi e ribassi. Gli operatori non corrono rischi e aspettano le parole del chairman della Fed. Si guarda all’economia reale. Nikkei(+0,29% in chiusura), Seul (+0,86%). Oro in ripresa. Eurodollaro a $1,4429.
Secondo fonti anonime il leader libico pronto a lasciare la Libia, andrebbe in Venezuela. O in alternativa a Tunisi. Inanto Chavez, che e’ disposto ad accoglire l’amico, ha deciso di ritirare dalle nazioni occidentali l’oro depositato all’estero: valore $29 miliardi. La coppia ha in mente di far cassa per compiere azioni di forza anti-Occidente (e l’Italia sarebbe uno degli obiettivi prioritari) e vendicarsi dello scandaloso intervento Nato in Libia?