Matteo Renzi pagina 102
Fiducia nel premier e nel governo ancora alta, al 60% e 54%. Ma i cali sono sensibili. Partito (41%) diventato soggetto di centro più che di sinistra. In ripresa FI (18%).
“E’ ora di fare il punto sul Pd” – dice l’ex rottamato – e soprattutto di individuare un metodo di lavoro che punti sulla collegialità: “Dieci o 100 teste ragionano meglio di una”.
“Limite alla Tasi e meno tasse sul lavoro”. Conferma: Cottarelli andrà via dopo legge di stabilità. Governo cerca disperatamente 20 miliardi.
Spending review flop. Arruolato per tre anni da Letta nel 2013, il commissario è dato in partenza già a ottobre per il Fmi. Il benservito del governo Renzi dopo mesi di scontri.
Renzi vuole creare un contenitore in cui finirebbe quanto c’è di più invendibile, non i pezzi di valore. Ma gli investitori non sono fessi.
Segno di sprezzo da bankster rispondere sull’incontro con Renzi: “Il contenuto di quel colloquio è privato e rimane confidenziale”. Di Luca Ciarrocca
Se si votasse oggi sceglierebbe il Pd il 37,9 per cento degli elettori, contro il 39,7 del sondaggio precedente. Fi e Lega in crescita. Stabile il Movimento 5 stelle.
Parla un professionista di Roma, medico, agiato. Versione uncut e unedited. La devastazione economica scuote certezze e cambia i consumi. Un mondo di benessere rotola via. Per anni aveva votato Berlusconi, ora crede in Renzi. Colloquio di Luca Ciarrocca
La leader della Cgil: non è vero che l’articolo 18 riguarda solo 3 mila persone. Il suo è un modo di sminuire, riguarda i diritti fondamentali che non possono essere soppressi.
John Phillips lo fa avere al giornale degli Agnelli. Si parla di «debito, ricerca di nuove risorse (tasse), nuovo round di privatizzazioni, ampia revisione della spesa pubblica».