Senza il MES le banche europee, incluse quelle italiane, avranno una protezione in meno nelle crisi dopo il bail-in
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Il Meccanismo europeo di stabilità (MES, o Fondo Salva Stati) è un’istituzione finanziaria intergovernativa europea che ha l’obiettivo di mobilizzare risorse finanziarie e fornire un sostegno alla stabilità, secondo condizioni rigorose commisurate allo strumento di assistenza finanziaria scelto, a beneficio dei membri del MES (i paesi europei che hanno adottato come moneta l’Euro) che già si trovino o rischino di trovarsi in gravi problemi finanziari, se indispensabile per salvaguardare la stabilità finanziaria della Zona euro nel suo complesso e quella dei suoi Stati membri.
La presenza del Mes costituisce, nelle intenzioni, un deterrente alle speculazioni finanziarie finalizzate a lucrare su un’eventuale uscita dall’euro di uno dei Paesi dell’Eurozona. Il trattato è disponibile online in lingua italiana.
Chi controlla le decisioni del Mes?
Due organi principali: il consiglio dei Governatori e il consiglio degli Amministratori. Ciascuno è composto da un rappresentante di ogni Paese membro. Nel caso del Consiglio dei governatori è obbligatorio che si tratti del ministro dell’Economia e delle Finanze di ciascun esecutivo nazionale. Per l’Italia siedono Roberto Gualtieri, nel primo organo, e il direttore del Tesoro italiano Alessandro Rivera, per il consiglio degli Amministratori.
Le decisioni di tipo esecutivo vengono assunte dal consiglio dei Governatori con voto unanime, se in gioco c’è l’erogazione di prestiti finanziari, pertanto anche l’Italia gode di diritto di veto. In casi di eccezionale urgenza tali da minare “la sostenibilità finanziaria della Zona euro”, è sufficiente una maggioranza dell’85% dei voti espressi.
MES: cosa comporta
Il Fondo Salva Stati non prevede, di per sé, l’introduzione di vincoli. Le condizioni intervengono solo nel momento in cui uno Stato in difficoltà finanziarie faccia richiesta al Mes per l’erogazione di un finanziamento. In quel caso esso dovrà rispettare determinate condizioni, che cambiano a seconda dei casi.
La Spagna, a differenza dell’Italia, ha chiesto e ottenuto un prestito dal Mes da 41,3 miliardi per risanare il suo sistema bancario nel 2012/13. Il prestito fu condizionato a riforme del sistema bancario, non a piani di austerità per la finanza pubblica.
MES: quanto ha pagato l’Italia per costituirlo
L’Italia ha pagato sotto forma di capitale 14,33 miliardi di euro, pari al 17,79% del capitale totale del Mes. In verità è improprio definire questo contributo come un pagamento in quanto il Fondo Salva Stati agisce sotto forma di prestiti condizionati e a fronte di un pagamento di interessi (seppur agevolati).
Pertanto, nell’esercizio delle sue attività il Mes produce anche profitti che possono essere, a discrezione del board, distribuiti agli Stati che hanno contribuito. L’anno scorso il Mes ha realizzato utili per 284 milioni di euro; virtualmente all’Italia spetterebbero 5,06 milioni, pari al 1,98% del capitale versato.
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L’Italia non ha ancora ratificato la riforma del MES, questo perché la maggioranza sul tema si è divisa e la premier Meloni ha preferito prender tempo in attesa di ricomporre i pezzi del suo personalissimo puzzle governativo. Vediamo tutto nell’analisi. Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell’economia e della consulenza
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