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Allarme Moody’s: “guerra dazi metterà freno al Pil mondiale nel prossimo biennio”

La guerra commerciale metterà un freno alla crescita mondiale nel 2019 e 2020, che passerà a poco meno del 2,9% dal +3,3% stimato nel 2017 e 2018.Sono le stime di Moody’s che, in un rapporto pubblicato ieri, osservano come l’aumento delle tensioni sui dazi avranno un impatto contrario non solo sulla crescita negli Usa e in

S&P tra le righe

S&P: rating BBB, outlook negativo.La politica fiscale ed economica del Governo giallo-verde non sostiene il percorso di crescita e di riduzione del rapporto debito/PIL avviato.Infatti, gli investitori se ne sono accorti ed hanno ridotto la fiducia chiedendo rendimenti maggiori per acquistare debito del Bel Paese.Ma il problema chiave in un sistema bancocentrico naturalmente diventano le banche. Poichè detengono una fetta del debito pubblico

Bond: downgrade Moody’s potrebbe rivelarsi un’opportunità

Per alcuni esperti, le obbligazioni italiane potrebbero alla fine rivelarsi una scelta migliore anche rispetto ai bund tedeschi

Moody’s: “Riforma pensioni con impatto maggiore se non sarà misura una tantum”

L’impatto della riforma previdenziale previsto nella manovra del governo giallo-verde sarà maggiore se non sarà una misura una tantum. Così alla Reteurs gli analisti di Moody’s.In ogni caso l’impatto della misura sarà strutturale, nel senso che non si riassorbirà naturalmente, mentre la portata dell’impatto dipende se questa misura sarà effettivamente una-tantum”

Dopo rating sovrano, Moody’s boccia big di Piazza Affari

Nel mirino dell’agenzia di rating sono così finite istituzioni finanziari prima di tutto ma anche grandi aziende

Dopo rating sovrano, Moody’s boccia quattro utilities italiane

Dopo il taglio del rating sovrano a Baa3 di venerdì scorso, Moody’s boccia quattro utilities italiane. Nello specifico l’agenzia di rating ha abbassato il rating di Hera, Italgas, Snam e Terna a Baa2 da Baa1 con outlook stabile.Confermato allo stesso tempo il rating a breve termine di Terna con outlook stabile. Non hanno subito variazioni

Capo economista Moody’s all’Italia: “disciplina fiscale per evitare rating junk”

“Qualunque suggerimento che l’Italia voglia uscire dall’Euro sarebbe controproducente”. Così Mark Zandi al quotidiano La Stampa, dopo il declassamento dell’Italia fatto dall’agenzia di rating di cui è capo economista.Zardi assicura che la sua agenzia, Moody’s Analitycs, non ha fini politici e lancia un monito.Se l’Italia vuole evitare un ulteriore declassamento, che la porterebbe al livello “junk”, spazzatura,

Moody’s, rispunta inchiesta e multa sui rating gonfiati

Il riferimento è all’accordo che Moody’s avrebbe patteggiato con le autorità federali e statali Usa a inizio 2017.

Analisti: “Niente panico, rating non scenderà a livello junk”

Dopo il downgrade di Moody’s gli analisti invitano alla calma: “Non è successo nei momenti peggiori della crisi e non succederà adesso”

Moody’s e l’Italia: downgrade parziale

Il rating Moody’s passa da BAA2 a BAA3, outlook stabileNotizia non positiva, ma nemmeno negativa.“Italy’s rating downgraded to Baa3 stable on high debt, low growth“.Le cause del downgrade sono: la riduzione della forza fiscale e l’interruzione della riduzione del rapporto debito/PIL.La preoccupazione nasce dal fatto che in caso di frenata dell’economia, con la manovra l’Italia pagherebbe