Occupazione pagina 88
I dati dovrebbero dare carta bianca alla Fed per alzare i tassi ancora una volta quest’anno, secondo Bill Gross probabilmente a dicembre.
Le stime Istat sul numero degli occupati tornano a calare, dello 0,2%, nel mese di maggio rispetto ad aprile, per un totale di 51mila occupati in meno; contestualmente è sceso anche il tasso di occupazione di 0,1 punti al 57,7%. Il dato sugli occupati segue il forte incremento segnato nel mese precedente, attestandosi poco più
La manovra, da inserire nella prossima legge di Bilancio, prevede un abbattimento del 50% dei contributi a carico dei datori per tre anni.
Nell’ultimo mezzo secolo abbiamo certamente assistito ad una profonda trasformazione della nostra società, concludendo spesso che non ci sono più i “valori di una volta”, come a dire che la sinistra di un tempo non esiste più o almeno non è più percepita come tale.Gli anziani ed i nostalgici di un tempo che fu’, fanno
Alla CISL: “È una società stolta e miope quella che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare”.
Nel primo trimestre del 2017 il tasso di occupazione destagionalizzato è stato del 57,6%, maggiore di due decimi di punto rispetto al trimestre precedente. Il numero conferma la tendenza di crescita dell’occupazione su base tendenziale e congiunturale. E’ quanto si legge nella Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione di Ministero del lavoro, Istat, Inps e
I voucher si potranno acquistare online e il lavoratore dovrà confermare la prestazione. Procedura simile per Libretto famiglia e contratto di lavoro occasionale
“Un modo per capire come creare posti di lavoro è aiutare le piccole imprese a vendere i loro prodotti locali a una clientela il più ampia possibile”
Secondo le ultime indicazioni Eurostat, nel primo trimestre il tasso di posti di lavoro vacanti nella zona euro era dell’1,9%, in rialzo rispetto all’1,7% nell’ultimo trimestre 2016. Nella Ue era dell’1,9% in rialzo rispetto all’1,8% degli ultimi tre mesi dell’anno scorso.
L‘utilizzo smodato di Internet sul posto di lavoro può portare al licenziamento. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 14862/2017 depositata ieri e disponibile online che ha confermato la legittimità del licenziamento di un lavoratore “pizzicato” a starsene sul Web per 45 ore nell’arco di due mesi. Per un totale di 27