Lactalis è in procinto di tagliare altri 35 posti di lavoro in Parmalat. L’allarme lo lancia la Coldiretti tramite il presidente Ettore Prandini.Si tratta della conferma delle preoccupazioni sui rischi dell’ingombrante presenza della Lactalis in Italia dove si è già comprata i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori e controlla circa 1/3 del
trend Parmalat
Parmalat
Parmalat SpA è un’azienda italiana leader nella produzione e distribuzione di latte e derivati, controllata per l’87,74% dalla francese Lactalis che alla fine del 2016 ha attivato la procedura di delisting e l’ha così rimossa dall’indice FTSE-Mib dove era quotata.
Il Gruppo ha dimensione internazionale e vanta ben 68 stabilimenti dedicati alla produzione e lavorazione del latte, fornitole, in Italia, da oltre 800 stalle.
Dagli anni d’oro al crack finanziario
Fondata nel 1961 da Calisto Tanzi, la Parmalat era un piccolo caseificio con base a Collecchio, vicino a Parma, per l’appunto. Il successo arrivò pochi anni dopo, grazie alla grande richiesta di latte a lunga conservazione, cosa che permise all’Azienda di crescere acquisendo nuove fette di mercato.
Il vero e proprio boom arrivò però negli ’90 dopo un’importante ristrutturazione societaria e relativa quotazione in Borsa, seguita da una serie di acquisizioni di societĂ sparse in tutto il mondo anche non strettamente legate all’industria alimentare, basti pensare al Parma Calcio, a Oden TV o i villaggi turistici della ParmaTour.
Si arriva così al 2003, quando l’isola felice di Parma, così era definita, viene travolta dal crac finanziario di quello che era il fiore all’occhiello della cittadina emiliana, la Parmalat fu costretta a dichiarare bancarotta e andò in amministrazione straordinaria fino al 2005 con Enrico Bondi commissario straordinario.
La rinascita
Nel Dicembre 2005 la Parmalat viene rifondata, divenendo, dopo una serie di cessioni anche importanti (via i marchi Mr Day, Grisbì, ProntoForno e poi anche Pomì e altri), una società più piccola ma più stabile.
I vecchi obbligazionisti hanno visto i titoli acquistati ai tempi dello scandalo convertiti in azioni Parmalat del nuovo tipo.
In questi giorni è partita l’OPA da parte di Lactais per arrivare al controllo del 100% del capitale, su Wall Street Italia trovi tutte le notizie relative all’andamento di questa operazione e le reazioni dei mercati.
Nessun maxi risarcimento da 1,8 miliardi per Parmalat da parte di Citi. Così la prima Corte d’appello di Milano ha confermato la sentenza di primo grado che aveva rigettato la richiesta di danni avanzata nel 2015 dall’azienda di Collecchio nei confronti dell’istituto di credito americano nell’ambito del contenzioso legato al crac del gruppo agroalimentare.Â
Parmalat dovrà pagare alla banca americana Citi 431 milioni di dollari. A deciderlo la Cassazione che ha dato piena legittimità alla sentenza emessa dalla Superior Court del New Jersey il 27 ottobre 2008.All’epoca la corte statunitense aveva accolto le domande di risarcimento di Citibank contro Parmalat “svolte a titolo di truffa, false rappresentazioni fornite colposamente
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Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di Citi, sospendendo il delisting del titolo Parmalat; ma ormai Sofil detiene il 100% delle azioni
Lactalis è pronta trasferire l’amministrazione di Parmalat, rimasta indipendente almeno sotto il profilo formale, in Francia: è una delle conseguenze dell’addio a Piazza Affari per il marchio del latte italiano. Dopo il delisting, le attività di controllo passeranno da Collecchio a Laval, sede della famiglia Besnier, a capo della multinazionale che acquisì Parmalat otto anni
Quindici anni fa il crac della Parmalat con 14 miliardi andati in fumo, insieme al risparmio di 80mila tra obbligazionisti e azionisti.
Dopo anni di battaglia, i francese di Lactalis salgono sopra il 95% e preparano il delisting del gruppo fondato da Callisto Tanzi
L’utile dell’esercizio è pari a 103,6 milioni di euro, in aumento di 24,2 milioni di euro (il 30,5%) rispetto ai 79,4 milioni di euro del 2016
Niente delisting per Parmalat. La riapertura dei termini per aderire all’offerta pubblica di acquisto è scaduta ieri senza che l’Opa di Lactalis riuscisse a raggiungere il 90%. E’ quanto si apprende nell’ultima giornata di possibile adesione all’Opa, che ha raccolto un totale di 706mila di azioni rispetto a una soglia necessaria di circa 5,5 milioni
Al via da oggi l’Opa su Parmalat al prezzo di 2,8 euro per azione da parte di Lactalis per il delisting dell’azienda di Collecchio