Petrolio pagina 183
In un mese titoli hanno ceduto più del 30%, -60% dal picco di giugno. Stop a vendita quota Eni. Visto calo in Borsa anche per la controllante.
Petrolio in calo sotto quota $60. oltre le attese: a novembre vendite al dettaglio a +0,7%. Meglio del consensus anche richieste settimanali di sussidi.
Parola degli economisti Fmi: livelli seguiranno il trend di stabilizzazione della crescita cinese. Ubs vede forchetta tra $65 e $75.
Niente da fare. Ed è il quinto rialzo di quest’anno. Ennesimo esempio di come la realtà stia sempre più snobbando le roccaforti di politica monetaria.
Vanno in tilt le valute dei paesi emergenti. Ministro saudita: “Ma perchè dovrei tagliare la produzione?”.
Raffiche di vendite sul greggio, che cede oltre il 4% poco sopra poco sopra $60. Analista: “occhio al Dow Jones”, migliore indicatore del sentiment economico globale.
Bond ellenici in area di pericolo. Si inverte curva rendimenti proprio mentre Troika arriva ad Atene. Panic selling sul petrolio.
Tra le motivazioni, aumento offerta greggio Nord America e attese di consumi mondiali più deboli. Continua flessione dei prezzi: Brent sotto i 66 dollari.
Pesa anche la sensazione degli analisti è che si stia muovendo più in fretta verso un rialzo dei tassi dai minimi storici. Rimbalza greggio
Spread oltre +8%, supera quota 133 punti base. Euro vicino a $1,24. Banche sui minimi intraday: BP -3,11%, Unicredit -2,48%, Ubi -3,11%.