Petrolio pagina 219
Teheran esporta 2,2 milioni di barili al giorno. Decisione in rappresaglia alle sanzioni con cui l’Occidente vuole obbligare Teheran a fornire piu’ informazioni sul programmia nucleare. Greggio Usa vola a $105.
In reazione alle ultime sanzioni imposte dall’Ue in merito al dossier nucleare, secondo i media Teheran avrebbe tagliato le esportazioni di greggio a Francia Olanda, Spagna, Grecia, Italia e Portogallo. Terzi smentisce.
Un eventuale attacco in Iran che veda coinvolti Israele e Usa avrebbe effeti catastrofici su scala mondiale. Rischia di spingere i prezzi del greggio alle stelle. Bisogna combattere le ineguaglianze.
A quel punto, ha detto il segretario Usa alla Difesa Panetta, gli Usa farebbero “tutto il necessario”. Teheran minaccia stop petrolio: la posizione dell’Italia e in particolare di Eni
Un aiuto arriva dai dati, con l’Ism che balza al record in sei mesi. Continua recupero euro nei confronti del dollaro, ben oltre quota $1,30. Rally dei prezzi del greggio oltre $102. GUARDA IL GRAFICO.
Il regime di sanzioni verso l’Iran deve essere rafforzato di concerto con i partner europei, ma nel frattempo il governo sta facendo una “moral suasion” sulle imprese nazionali. La Francia ha proposta un embargo petrolifero Ue alla Repubblica Islamica.
Interrotta la serie positiva di due sedute. Il cambiamento al vertice di Grecia e Italia non convince. Euro sotto $1,37. Si ampliano gli spread tra bund e titoli di stato dei Piigs. Balzo assicurativi dopo decisione della Corte Suprema di rivedere la legge di Obama di riforma dell’assistenza sanitaria.
Duello all’ultimo affare per il dopo Gheddafi: il governo offre 350 milioni per le opere di ricostruzione. L’Eni benzina per blindare i contratti. Sarkozy risponde. Il rais sfugge ancora e, sebbene circondato, in un messaggio audio dice: “La Libia non sara’ della Francia o dell’Italia”. Nel paese e’ ancora il caos e si combatte ancora. Ripresa export greggio tra 2-3 mesi.
Nei prossimi sei trimestri i paesi sviluppati saranno caratterizzati da una crescita positiva, anche se inferiore alle loro potenzialità. La probabilità di una recessione oscilla tra il 30 e il 40%. Quello di cui le economie industrializzate hanno bisogno e’ un sostegno politico e non austerita’. Quali titoli offrono opportunita’ in un contesto di bassa crescita e bassi tassi di interesse?
Società italiane in prima fila, sperano nel ritorno delle commesse e nello sblocco delle forniture di petrolio. Ma l’incognita rimane: quale sarà la gestione del paese nel dopo Gheddafi? Come si porranno i ribelli nei confronti delle società straniere?