Petrolio pagina 39
Il coronavirus darà una spallata alla domanda mondiale di petrolio. A lanciare l’allarme è l’agenzia internazionale dell’energia (Aie) che ha tagliato le stime di crescita per il 2020, annunciando per i primi tre mesi dell’anno la prima contrazione trimestrale in più di dieci anni (-435 mila barili al giorno).Nel dettaglio, l’istituto ha abbassato di 365mila
L’OPEC taglia le prospettive sulla domanda di petrolio per il 2020 a causa del coronavirus. L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio ha rivisto al ribasso le sue prospettive di crescita della domanda petrolifera mondiale a 0,99 milioni di barili al giorno nel 2020, in calo di 0,23 milioni di barili al giorno rispetto alla stima del
Prevalgono le vendite sul mercato del petrolio, scivolato sotto la soglia psicologica dei 50 dollari al barile a causa dei timori per gli effetti del virus sulla domanda. La Cina è infatti il primo importatore al mondo di greggio. Il contratto Wti a marzo ha lasciato sul terreno 0,75 dollari, l’1,5%, a 49,57 dollari al
Pesanti le ripercussioni del coronavirus sulle materie prime. La domanda di petrolio da parte della Cina è crollata di circa 3 milioni di barili al giorno, pari al 20% del fabbisogno totale, a causa degli effetti sull’economia delle misure di contenimento adottate da Pechino per frenare l’epidemia di coronavirus. Lo riporta Bloomberg che cita top manager di
La Energy Information Administration americana ha comunicato che le corte di greggio si sono ridotte di 400mila barili nella settimana conclusa il 17 gennaio, un calo inaspettato in quanto S&P Global Platts aveva stimato un incremento di 500mila barili.Le forniture di benzina sono aumentate di 1,7 milioni di barili, mentre quelle di distillati (fra cui
Mattina infuocata per i prezzi del petrolio, in rialzo di circa un punto percentuale all’apertura dei mercati continentali dopo che la National Oil Corporation, la compagnia petrolifera libica, ha dovuto bloccare la produzione in alcuni campi onshore a causa dell’interruzione di alcune infrastrutture di collegamento da parte di milizie considerate vicine al generale Khalifa Haftar.
Il settore energetico, del petrolio e del gas, “può fare molto di più per rispondere alla minaccia dei cambiamenti climatici”. Così l’Agenzia internazionale dell’energia ( Aie) nel suo rapporto mensile in cui emerge che “indipendentemente dal percorso seguito a livello mondiale, gli impatti climatici diventeranno più visibili e più gravi nei prossimi anni, aumentando la
Prezzi in discesa per il petrolio e l’oro dopo la fiammata dei giorni scorsi, in seguito alle tensioni Usa-Iran.Il Brent apre sotto i 60 dollari dopo che nelle scorse sedute era arrivato a sfondare quota 70 dollari al barile. Questa mattina il greggio passa di mano a 59,73 dollari al barile. Già ieri sera aveva
Prezzi del petrolio sempre più caldi per via delle tensioni in Medio Oriente. Il contratto future sul Brent, scadenza marzo, ha superato i 70 dollari al barile, scambia a 70,19 (+2,3%) dopo massimo a 70,74 dollari.Il Wti, scadenza febbraio segna un +1,9% a 64,3 dollari al barile, con un massimo a 64,73 dollari. Venerdì scorso
Schizzano le quotazioni del petrolio dopo l’attacco statunitense, avvenuto nella notte, all’aeroporto di Baghdad e la morte del generale iraniano Qassem Soleimani. Il Wti scadenza febbraio, dopo aver toccato un top di 63,83 dollari al barile, ora tratta a 62,82 dollari in rialzo del 2,73%.Il Brent scadenza marzo avanza del 2,9% a 68,18 dollari dopo