Petrolio pagina 44
I prezzi del petrolio accelerano sempre più in basso. Ai timori per la tenuta dell’economia mondiale e dunque della domanda della materia prima si è aggiunto il rialzo inatteso delle scorte settimanali Usa. E’ stato il primo rialzo dopo sette settimane di fila in calo. Il contratto settembre al Nymex scende il 4,6% a 51,16
Secondo trimestre da dimenticare per BP. L’utile è calato del 35% trascinato al ribasso dal calo dei prezzi del greggio. Tra aprile e giugno il gruppo ha registrato un risultato netto di 1,822 miliardi di dollari. Hanno pesato anche alcune perdite legate a vendite di attivi in Egitto e Usa.
Le quotazioni del greggio riprendono quota dopo i nuovi episodi di tensione nello Stretto di Hormuz, passaggio chiave per il trasporto di greggio. Nel week end, i Guardiani della rivoluzione dell’esercito iraniano hanno annunciato il sequestro di una petroliera britannica, la Stena Impero.Le quotazioni del greggio questa mattina salgono di circa due punti percentuali portando
Londra ha denunciato un tentativo di blocco dall’Iran della sua petrolifera nello stretto di Hormuz, crocevia del commercio mondiale di greggio.
Mentre il greggio torna sotto $60 sui timori per la domanda, la banca d’affari Usa reitera la sua view positiva su quattro titoli del comparto.
Arriva l’ufficialità: l’Opec ha deciso di prorogare di nove mesi gli attuali tagli alla produzione di greggio che proseguiranno fino a marzo 2020, come da anticipazioni.L’accordo ora è soggetto all’approvazione degli alleati non OPEC anche se il ministro dell’energia saudita Khalid al-Falih si è detto sicuro al 100% che i produttori non-OPEC, Russia compresa, daranno
Oggi e domani, 1 e 2 luglio, il vertice Opec + che con tutta probabilità porterà al taglio della produzione di petrolio ancora fino al 2020.
Alla vigilia del vertice Opec Plus, che domani dovrà decidere il futuro dei tagli alla produzione di petrolio, Russia e Arabia Saudita hanno concordato di estendere “per sei o nove mesi” l’accordo che limita l’estrazione del greggio.La notizia ha spinto in alto il greggio Wti del Texas, che in mattinata sale del 2,7% a 60,06
Continua la fase dei debolezza del petrolio con i Wti che resta sotto i 60 dollari al barile (59,15 dollari al barile con un lieve calo dello 0,39%). Il Brent cede lo 0,3% a 66,29 dollari. Sui prezzi pesano i timori attorno a una possibile svolta nelle trattative commerciali tra Usa e Cina al G20
L’inasprimento delle tensioni fra Stati Uniti e Iran, in seguito all’abbattimento del drone americano nel Sud del Paese mediorientale, ha spinto le quotazioni del greggio. Il barile Wti è in rialzo del 4,45% a 56,37 dollari; il Brent avanza del 3,25% a 63,83 dollari al barile. L’Iran, “anche se non intende fare la guerra a nessuno,