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A produrre una frenata della crescita le spese dei consumatori che decelerano registrando un -0,1%
L’istituto Prometeia ha ridotto le stime sul Pil italiano per il 2016 dallo 0,8 allo 0,7% e dallo 0,9 allo 0,8% per l’anno prossimo. “In un contesto globale sempre più incerto, molte economie, tra cui Italia, Usa e Germania, potrebbero andare incontro a periodi di crescita senza produttività”, ha scritto Prometeia, aggiungendo che “un eventuale
Nel 2015 la crescita economica italiana è stata inferiore a quanto riportato in precedenza a marzo: lo comunica l’Istat, secondo cui il Pil si è espanso dello 0,7% e non dello 0,8% l’anno scorso. Il debito pubblico è invece pari al 132,2% del Pil. L’ultima percentuale della Banca d’Italia, risalente ad aprile, stimava il debito
Per la ripresa vera “c’è ancora molto da lavorare”: lo ha riconosciuto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, di fronte alla platea milanese degli operatori del mondo della moda in occasione dell’apertura delle sfilate femminili. “Credo che il 2017 per l’Italia sia un anno impegnativo, perché i segnali di ripresa non sono forti come vorremmo,
A causare la revisione al ribasso il fatto che le attese su investimenti e scambi non si sono rivelati così fruttuosi come si prevedeva
Il governatore della banca centrale della Francia, Francois Villeroy de Galhau, ha sottolineato l’importanza del rientro del deficit per il Paese, visto che da esso dipende parte della credibilità del governo nel concerto europeo. “Tutti i partner europei si aspettano che il nostro deficit sia sotto il 3% nel 2017: se vogliamo essere sentiti e
E’ giusta la cautela espressa da Confindustria in merito alle stime dei crescita del Pil e sul debito pubblico
Il confronto fra le diverse economie europee, considerati i rispettivi percorsi fra il 2000 e il 2015 lascia l’Italia in una posizione molto sfavorita: secondo quanto rilevato dal Centro studi Confindustria mentre l’Italia nel quindicennio ha visto una riduzione del Pil dello 0,5%, quello della Spagna è aumentato del 23,5%, quello della Francia del 18,5%
I segnali poco confortanti sulla crescita italiana: secondo le stime del Centro Studi di Confindustria, potrebbero comportare una manovra sui saldi in grado di restringere negativamente la domanda. Il Csc stima per il 2016 una crescita dello 0,7% e dello 0,5% l’anno prossimo, riviste entrambe al ribasso di 0,1 punti: tale entità potrebbe giustificare “il
La crescita italiana può arrivare, a fine anno, al fatidico 1%: lo afferma il direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella. I segnali provenienti dai consumi sono buoni con una crescita “sopra l’1% tra l’1,1% e l’1,2%”; le note negative provengono dal rallentamento sperimentato nella prima parte dell’anno, aggiunge Bella durante la conferenza stampa. In