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Al Pil italiano ufficiale di circa 1.500 miliardi di euro, si affianca un’attività economica sommersa non dichiarata equivalente a circa un terzo del totale, ovvero ad almeno 540 milioni. Sono queste le stime contenute nel rapporto 2016 dell’Eurispes, che alle due cifre aggiunge anche oltre 200 miliardi di economia criminale.Ai circa 540 miliardi di euro
Mosca tenta di giocare la carta del taglio della spesa pubblica e delle privatizzazioni
NEW YORK (WSI) – Esclusa l’ipotesi di una recessione, gli analisti di Mirabaud AM continuano a prevedere che la crescita economica degli Stati Uniti abbia rallentato nell’ultimo trimestre 2015.“La debolezza della crescita può essere fatta risalire ai dati riguardo al commercio e al comparto manifatturiero. Per noi è più preoccupante la tendenza al ribasso nei consumi.
Si riaccenda guerra dei prezzi. I futures sul Brent erano arrivati a guadagnare anche il 5% stamani. Ma poi i rialzi sono stati completamente azzerati.
NEW YORK (WSI) – Cina corre ai ripari per tentare di fermare il bagno di sangue dei mercati di inizio anno.Con questo obiettivo in mente, la Banca centrale della Cina ha annunciato l’intenzione di iniettare liquidità per 600 miliardi di yuan nei mercati finanziari cinesi, quasi 84 miliardi di euro ai cambi attuali.L’annuncio arriva proprio
Il professore di finanza Nuno Fernandes fa un parallelismo tra le ristrutturazioni che attendono l’economia cinese e quelle che hanno interessato i paesi europei dopo la forte crisi finanziaria.
Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le sue previsioni di crescita per l’economia globale dei prossimi due anni. L’Fmi ha anche avvertito che la ripresa dalla crisi finanziaria potrebbe deragliare, nel caso in cui le economie non riuscissero a gestire le sfide più importanti. Le stime sul Pil mondiale sono state tagliate -0,2% per il
Lo dicono i risultati dell’ultima indagine condotta dalla Cnbc tra un gruppo di analisti. I segnali sulla prima economia al mondo restano tuttavia ambigui.
Nonostante le enormi sfide rappresentate dalla globalizzazione, l’indebolimento dell’euro inizia ad avere i primi effetti sulle esportazioni.
A dispetto delle attese degli analisti che prevedevano un rialzo dell’1,6%, il PIL tedesco arriva a +1,7%