È arrivato il via libera della Commissione UE alla revisione del PNRR italiano, che ora vale 194,4 miliardi. Allo studio la proroga del 2026
trend Recovery Fund
Recovery Fund
Il Recovery Fund è uno degli strumenti creati dall’Unione Europea per consentire agli stati membri di fare fronte all’emergenza economica legata all’epidemia di Coronavirus.
Nato da una proposta francese sarà d’aiuto a tutti i paesi dell’Eurozona e verrà finanziato tramite la raccolta di liquidità prodotta dall’emissione di particolari obbligazioni denominate Recovery Bond.
Il piano complessivo è stato battezzato con il nome di Next Generation EU e consentirà alla Commissione europea di utilizzare il suo solido rating creditizio per prendere in prestito dai mercati finanziari le adeguate risorse finanziarie a tassi di interesse particolarmente vantaggiosi che saranno destinate ai Paesi Ue che ne faranno richiesta.
All’Italia spetta la fetta più grande di questi aiuti, pari a 209 miliardi di euro. Di questi 127 miliardi di euro saranno concessi sotto forma di prestiti e 92 miliardi saranno a fondo perduto.
Questi fondi saranno indirizzati attraverso i programmi Ue e ripagati in un arco di tempo lungo attraverso i futuri budget Ue non prima del 2028 e non dopo il 2058 secondo quanto definito da accordi preliminari decisi dalla Commissione Ue.
L’impatto sull’economia italiana
Bankitalia ha disegnato più scenari che, a seconda dell’ammontare delle risorse utilizzate e dal grado di efficienza degli investimenti realizzati, ipotizzano un beneficio per l’economia italiana compreso tra l’1,5 e il 3% entro il 2025.
Le tempistiche del Recovery fund
Il Recovery fund distribuirà ai Paesi europei le risorse tra il 2021 e il 2023 e resterà in vita fino al 2026.
Il 70% degli aiuti dovrà essere impiegato nel 2021 e 2022 mentre il restante 30% nel 2023.
Le risorse saranno erogate in tranche, in base all’effettiva realizzazione degli investimenti d parte dei singoli Stati, sotto la supervisione della Commissione Europea.
I singoli Paesi possono porre eventuali obiezioni e frenare l’avanzamento del piano in un altro Paese. Questo però non dovrebbe costituire un formale potere di veto per il singolo Stato membro.
Il rimborso dei fondi presi a prestito inizierà a partire dal 2027.
L’Italia nel 2022 si è posizionata 2^ nella classifica dei Paesi con più irregolarità nella gestione dei fondi UE, con 9 raccomandazioni su 10
Nella giornata di ieri, il Parlamento europeo ha lanciato l’allarme sull’impatto negativo dell’aumento dei tassi di interesse sulla capacità di finanziare le priorità e le politiche dell’UE, tra cui l’erogazione di fondi ai Paesi membri nell’ambito del Next Generation UE.Con riferimento specifico all’Italia, questo potrebbe significare problemi nel finanziamento del PNRR. Iscriviti alla Newsletter per
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