Renato Brunetta pagina 4
PrioritĂ assoluta: ridurre i costi della politica, con l’obiettivo di uin risparmio graduale fino al 50% delle attuali spese. L’annuncio volto anche alla soppressione di altri fondi previsti, quali quelli per “spese di rappresentanza”.
Finora gia’ distribuite 250mila domande di rimborso in due settimane. Per ottenere il modulo bisogna versare pero’ all’associazione indipendente Contribuenti.it la quota annuale di 50 euro senza la certezza di riavere indietro i soldi della tassa illegittima e iniqua versata nel 2012. Meglio rivolgersi al Comune.
Il Pdl? Renato Brunetta lo sta portando su posizioni estreme e settarie. Il partito è vicino alle lobby. E a Fassina risponde: “Si aggiorni, ho fatto cose in Europa, quasi tutte sono contro i potenti”. GUARDA VIDEO.
“Non sono aiuti di Stato, ma niente arretrati”. GiĂ domani la Commissione europea potrebbe chiudere la procedura d’infrazione contro l’Italia sull’esenzione della vecchia Ici garantita alla Chiesa.
“Io sto pagando la seconda rata e i soldi non li ho, ho dovuto chiederli in banca”. E ancora: “la pagheremo cara, Monti ha sbagliato“. Caro ministro, che dovrebbero dire i cittadini italiani? GUARDA VIDEO
Il governo si riprende i soldi destinati ai contribuenti. Con due sole righe, un emendamento cancella la parte che destina i risparmi sul debito pubblico al fondo taglia tasse. Che torna a contare solo sul ricavato proveniente dalla lotta all’evasione fiscale.
Spariscono le riduzioni Irpef dal disegno di legge stabilitĂ . Nuovo accordo dopo l’incontro alla Camera tra il ministro dell’Economia Grilli e i due relatori di PdL e PD, Brunetta e Baretta.
Nomine alle Authority indecenti, ovvero: volevate una riprova che Monti è taglieggiato dai partiti?
“Poltrone a dermatologi e linguisti”, sfuriata del candidato del Web Stefano Quintarelli, che voleva mettere il merito davanti ai giochi di potere dei partiti con la sua candidatura all’Agcom. Pioggia di proteste su Twitter.
L’accesso e la conoscibilitĂ degli atti pubblici dell’amministrazione sono un’utopia in Italia, mentre in altri Paesi Ue sono la norma, senza parlare degli Usa. L’appello di un gruppo di fanatici italiani della trasparenza. Per controllare l’operato di chi governa.
Nemmeno uno “sfigato”. Forse una questione genetica, una sfida alle leggi della statistica. Compensi che i comuni mortali possono solo sognare. I nomi di queste “coincidenze”.