S&P 500 pagina 12
Dollaro forte spinge in basso le importazioni: calo maggiore in sei anni. Delude la fiducia dei consumatori. Rimbalza il greggio.
Una selezione delle previsioni delle maggiori banche d’affari statunitensi. C’è anche chi vede un rialzo del 15%.
Il mercato guarda al calo del petrolio sui minimi di cinque anni, alla produzione industriale tedesca cresciuta a ottobre meno delle stime, alla revisione al ribasso del Pil giapponese nel terzo trimestre.
Chi avesse utilizzato la strategia del guru degli investimenti avrebbe guadagnato +43,8% in 4 anni. I fondi hedge in confronto? Un mero +12,5%.
Atteso rimbalzo della forza relativa. Record del 2007 alla portata. In un contesto ribassista, l’Eurostoxx 50 fa invece peggio dell’S&P 500.
Dow a 20.000 entro il 2015, per Jeremy Siegel. È solo una delle previsioni degli analisti di mercato nelle ultime ore. C’è chi vede S&P 500 a 4.000 punti.
Un grafico mette in evidenza in particolare la relazione che esiste tra lo S&P 500 e il Pil americano calcolato su base reale.
Chiusura poco mossa per la Borsa Usa. Volumi sottili. Attenzione: lo S&P 500 è scambiato a un valore pari a 17 volte gli utili attesi, al multiplo maggiore dal 2009. Chiuso il mercato obbligazionario.
La Borsa Usa macina nuovi record, grazie all’andamento positivo degli utili e l’ottimismo sull’economia Usa. Dollaro forte.
Segnali dal mercato dei derivati: il rapporto call-to-put sullo S&P 500 è il più alto da giugno.