S&P 500 pagina 30
Performance contrastata: listino hi-tech negativo, Dow Jones in lieve rialzo. Dopo due giorni di stop a causa del devastante uragano, i mercati finanziari degli Stati Uniti tornano alla normalità. VIDEO: Costi sul Pil, il conto dei danni e l’impatto sul deficit. Giù titoli assicurativi.
Nel mantenere il suo obiettivo per l’indice allargato S&P 500 a 1.250 punti per fine anno, il top strategist di una big della finanza americana ha anche elencato i cinque titoli preferiti dai fondi hedge.
“C’e’ la seria possibilita’ di un’altra svalutazione del debito”. Il report occupazionale Usa deludera’ e l’economia si indebolira’. Male le borse: per Shilling S&P 500 subira’ un crollo del 43%.
Se ne va dopo quattro anni di sconfitte Bill Miller , uno dei gestori piu’ famosi e rialzisti di Wall Street. Il suo portafoglio ha battuto l’S&P 15 anni di fila fino al 2005. Poi il tracollo. Valore degli asset decimato.
I dati sono lievemente inferiori alle stime che erano per la creazione di 85 mila unita’. Il mercato evita il peggio. Le possibilita’ di una seconda recessione sono alte. La media di assunzioni e’ troppo bassa e il tasso di disoccupazione e’ sopra l’8% da febbraio 2009.
Attenzione: il vento sta cambiando. La scelta di considerare le azioni in base ai fondamentali delle società non sta funzionando più. Lo dice una relazione matematica. Ecco come i fondi di investimento si stanno muovendo. Creando – e questo è l’effetto collaterale – una volatilità sempre più crescente. E adottando il Basket Trading.
Prima l’indice S&P/Case- Shiller che, sebbene lievemente migliore delle attese, non promette nulla di buono. Poi la pubblicazione della fiducia dei consumatori, crollata al minimo dall’aprile del 2009. Si torna a guardare ai deboli fondamentali della congiuntura americana. Forti acquisti su Treasury e oro.
Gli investitori pagano per le azioni meno di quanto abbiano mai pagato nelle recessioni precedenti, almeno da quando Ronald Reagan è stato presidente Usa. E la grande differenza è che a quei tempi la Fed aveva alzato i tassi fino al 20% per combattere l’inflazione. Mentre ora i tassi sono praticamente a zero. Capitalizzazione indice in calo di $2,3 trilioni dallo scorso 22 luglio
La voglia degli investitori di abbandonare l’avversione al rischio trova ostacoli continui, per via degli scenari da recessione. Sotto tiro i bancari. BofA: -7,9%. Sell improvvisi a fine seduta su Goldman (-4,7%). Il metallo giallo, bene rifugio per eccellenza in tempi di crisi, continua a salire. Sui mercati elettronici (Otc) il future sul gold ha superato la soglia dei $1900 l’oncia.
Sui listini Usa perdite in accelerazione in chiusura, pessimo segno. Dati economici peggiori delle attese. Si sgonfia in una seduta l’effetto Fed, persi tutti i guadagni di martedi’. Bank of America: -10%. La realta’ e’ la non crescita dell’America per i prossimi 2 anni. Il NYSE invoca la Rule 48 per frenare l’eccesso di ribasso.