Spread pagina 7
Rendimenti e spread in salita, su livelli che non si vedevano da oltre un anno. Cosa succede
Avvio stabile per lo spread tra Btp e Bund tedesco, che si attesta a 117 punti base. Il rendimento del decennale italiano sale all’1,06%, rispetto all’1,055% della chiusura di ieri.
Secondo gli esperti, le prospettive favorevoli per l’Italia giustificano un’ulteriore riduzione del premio di rischio collegato ai BTP.
Si riduce notevolmente lo spread BTp e Bund dopo la riunione di oggi della Bce che ha deciso di tenere i tassi invariati ma ha annunciato un incremento del ritmo degli acquisti di titoli nel piano Pepp. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari durata tedesco scende a 92 punti
In lieve rialzo, in avvio di giornata, lo spread tra Btp e Bund tedesco: il differenziale segna 96 punti base (95 la chiusura di ieri). Il rendimento del titolo decennale italiano si attesta allo 0,59%.
Apertura in calo per lo spread tra BTp e Bund. Dopo il giuramento della nuova squadra di Governo guidata da Mario Draghi, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari durata tedesco è sceso sotto 90 punti base (89,32 per la precisione), rispetto ai 92 della chiusura di venerdì.In frazionale rialzo,
La formazione di un governo a guida Mario Draghi vale a nostro giudizio un restringimento dello spread di 20/25 punti base. L’effetto annuncio e i progressi di ieri hanno già provocato una compressione di 15 punti base fra mercoledì e giovedì.Un’ulteriore compressione di 20 punti base sarebbe possibile sui progetti presentati e approvati dalla Commissione
Un governo con a capo Draghi diminuirebbe il rischio paese “Italia” e lo spread potrebbe scendere sui livelli di Spagna e Portogallo
La Borsa di Milano apre in forte rialzo nell’attesa in vista di un governo tecnico guidato dall’ex presidente della Bce, Mario Draghi.
Si rincorrono nella mattina odierna, le indiscrezioni sulle dimissioni imminenti del premier Giuseppe Conte. Si tratterebbe, come emerge dai rumors stampa, di dimissioni pilotate per favorire un Conte ter , basato su una maggioranza allargata a pezzi dell’area moderata del centrodestra e di cui farebbe parte anche Matteo Renzi. Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre