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Tassi di interesse

I tassi di interesse, spesso chiamati semplicemente tassi in ambito economico indicano il compenso che di diritto deve essere corrisposto a chi concede in prestito una certa somma di denaro. Si esprime in relazione a un lasso di tempo predefinito -generalmente un anno- e in relazione a un capitale pari a 100 euro. Indica, in sostanza, il costo del denaro, ovvero quale proporzione del capitale prestato dovrà essere restituita come interesse allo scadere del termine fissato.

Tassi di interesse: chiarimenti

I fattori che influenzano il tasso di interesse sono la valuta utilizzata per lo scambio, la durata del termine di riferimento e la capacità del debitore di garantire con certezza l’estinzione dell’obbligazione sottoscritta. Quest’ultima condizione prende il nome di solvibilità.

In ambito commerciale il tasso di interesse è espresso in percentuale, mentre la matematica finanziaria spesso si avvale di un riferimento basato su un euro di capitale in prestito per un anno: ad esempio, un tasso del 7% può essere espresso sul piano finanziario come 0,07.

Il termine utilizzato per indicare la misura di un tasso di interesse annuo è tasso percentuale di interesse, detto anche ragione percentuale di interesse o saggio percentuale di interesse.

I tassi di interessi fissati in ogni Stato dalla banca centrale di riferimento e costituiscono il parametro per la stima e di tutte le operazioni finanziarie come, per esempio, quali mutui e prestiti. Per la valuta unica europea è la Banca Centrale Europea (BCE) a fissare i tassi; il tasso del dollaro è invece regolato dalla FED, la Federal Reserve.

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