Tassi di interesse pagina 157
In un’ottica di diversificazione di portafoglio, è questo il consiglio che arriva dal mondo degli strategist. Altro che grande rotazione di cui si parlava da mesi (e che non si è ancora verificata).
Nonostante i cali di oggi, l’indice di riferimento Eurostoxx 600 e’ avanzato per l’undicesimo mese di fila. Si spera in un taglio del tassi Bce. Crollo inflazione in Italia, record disoccupazione in Eurozona. Analista: abbondanza di liquidità in tutto il mondo, possibile balzo azionario nei prossimi 6-12 mesi. Spread sotto 270.
Confortanti le indicazioni che arrivano dal mercato dei titoli di stato italiani: investitori propensi al rischio, la la curva dei tassi di interesse diventa più ripida. Euro: vicino a punti di potenziale rottura rialzista. GRAFICO listino italiano da inizio anno.
Rendimento in calo al 3,94%, rispetto al 4,66% dello scorso 27 marzo. In flessione anche i tassi dei titoli di stato a cinque anni. Barclays commenta esito: “formazione di nuovo governo dovrebbe migliorare ulteriormente il sentiment“.
La domanda è stata in calo rispetto al collocamento precedente, ma i trader parlano di ritorno di fiducia sul mercato dei titoli di stato italiani. Emessi 8 miliardi di titoli con scadenza a breve.
“Le cattive notizie macroeconomiche sono buone per l’azionario”, scrivono gli analisti di Barclays. Draghi pronto al taglio dei tassi e anche ad altre misure, scommettono gli operatori. Chi sta scommettendo sull’azionario? Spread in rialzo a 280.
La Banca Centrale Europea, dalle origini ai tempi della crisi; una storia di indipendenza dalle altre istituzioni europee e occasioni (finora) mancate. Con qualche critica proveniente da economisti e osservatori.
Spread è risalito nel finale oltre 275 punti, rendimenti BTP decennali riagguantano il 4%. Indice Ifo Germania delude. In netto calo le vendite al dettaglio in Italia. Analisi tecnica su Bund e Dax: quando comprare Fiat e Telecom (grafici)
Dramma al Sud: in 35 anni il Mezzogiorno ha mostrato la crescita maggiore, con il tasso più che raddoppiato: dall’8,0% del 1977 al 17,2% del 2012. Dato complessivo balzato dal 6,4% al 10,7%.
Per gli analisti gli ultimi dati macro deludenti aumentano le probabilità di un intervento sui tassi di interesse da parte della Bce. Questo penalizza la moneta unica, che tra una setimana scivolera’ a $1,2750.