Tassi di interesse pagina 162
Lo ha detto il presidente della Bundesbank Jens Weidmann. “Se parlate dell’uscita dalla zona euro, di conseguenza i tassi aumentano e…”
La metamorfosi del biglietto verde da moneta di finanziamento. L’effetto sui carry trade. Il rapporto con l’euro: la moneta unica ha riagguantato quota $1,30. Aumenti di volatilitĂ anche di 50 punti in caso di rottura di due livelli cruciali.
Summit Ue: in una bozza leader si dicono pronti a elargire a Francia, Spagna e Portogallo piĂą tempo per il raggiungimento dei target di bilancio. Lo Stoxx 600 si appresta a terminare in rialzo la quarta settimana consecutiva. Ftse Mib +2,45%. Spread cala a 315.
Primo collocamento di titoli a lunga scadenza dopo la bocciatura di Fitch. Emessi in tutto bond per un valore totale di 6,99 miliardi di euro, contro il target atteso di 7,25 miliardi.
Con il collasso dell’olandese SNS Reaal, i detentori dei titoli finirono al verde. Il contrario di quanto accaduto a MPS, salvata dallo stato con aiuti per 3,9 miliardi. “C’è un nuovo sceriffo fiscale nell’Eurozona”, scrive il New York Times riferendosi al Capo dell’Eurogruppo.
Un’altra cruciale prova del nove arriverĂ domani, con il collocamento dei Btp a 3 e 15 anni. Rendimenti in rialzo all’1,28%, emessi in tutto 7,75 miliardi di euro.Migliora la domanda rispetto all’emissione precedente.
Anche nel nuovo rapporto Crif la situazione dei mutui è da allarme rosso. Contrazione delle domande del 52% rispetto a gennaio 2011. L’analisi di Super Money.
In Unicredit non si riesce a spuntare nemmeno un foglietto illustrativo del prodotto “anticipazione sociale”. E in generale se si è in assenza di fido, scattano interessi tra il 14 e il 22% a seconda dell’istituto di credito.
Bonos e Btp in rialzo: Bce sta fornendo liquidita’. Ma attenzione, Roubini: spread andrĂ alle stelle se M5S diventera’ primo partito. O’Neill (Goldman): senza stabilita’ mercati perderanno la pazienza.
Nel suo ultimo editoriale sul New York Times, il premio Nobel interpreta il messaggio che ci danno i mercati. E’ un riflesso del crescente scollamento tra produttivitĂ e salari.